BREVE RASSEGNA SULLA FORTUNA DI VICO IN UNGI IER1A
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(a.) 1’affermazione dell’esistenza di una lingua universale è un’afferma
zione a priori [...]; (b.) il linguaggio universale è connesso con la natura uma
na; (c.) il linguaggio universale esprime l’essenza delle cose; (d.) il linguag
gio universale rende possibile la stesura del ‘vocabolario mentale’ di tutte le
lingue storicamente esistite; (e.) la possibilità [dell’esistenza] del vocabola
rio mentale si limita alle lingue articolate19.
Tornando al percorso cronologico delle pubblicazioni su Vico in Un
gheria, dopo la pubblicazione in ungherese della citata opera di Col-
lingwood, nella rivista «Neohelicon»
è
apparso uno studio di Léonard
Orr,
Vico’s
Most Ancient Italian Wisdom
and th è epistem ologa o f J o y c e 's
Finnegan’s Wake20, dedicato alle possibili connessioni tra il
De antiquis
sima
di Vico e il testo di Joyce. Questa comparazione, come si sa,
è
sta
ta già affrontata da diversi studiosi: come
è
noto, l’idea-base
è
che nella
stesura della sua opera Joyce abbia tratto ispirazione dal
Lyber metaphi-
sicus,
e che vi siano punti di contatto tra le idee di Vico, di Cusano e di
Bruno e la concezione letteraria di Joyce, innanzitutto per la concezione
ciclica
proposta da Vico. Non mancano tuttavia alcuni autori, come Ada-
line Glasheen, che non ritengono necessario ipotizzare un’influenza vi-
chiana alla base dell’opera dello scrittore irlandese. Secondo A. Walton
Litz gli elementi significativi per un’adeguata interpretazione dell’opera
di Joyce non risiedono tanto nella concezione storica di Vico, quanto nel
le sue tesi sulla creatività linguistica e poetica.
Secondo Orr, l’anticartesianesimo di Vico nel
De antiquissima
è
ana
logo allo scetticismo epistemologico di Cusano; e Cusano e Bruno sono
strettamente in relazione nella rappresentazione di Joyce. In particolare,
per Cusano la verità
è
una e indivisibile, mentre le interpretazioni lega
te alla verità sono sempre parziali, complesse e oscure; inoltre, con una
tesi analoga a quella di Leibniz, ogni creatura
è
presente in ciascun’ al
tra. Questa eredità di Cusano
è
riscontrabile sia nell’U/yjjej che in
Fin
n egan ’s Wake,
specialmente nelle descrizioni dei caratteri. Orr ripropo
ne l ’interpretazione di Litz, secondo il quale il linguaggio vichiano
è
la
storia pietrificata, dalla quale Vico cercava di ricavare il significato ori
ginale delle parole per mezzo dell’etimologia. Invertendo tale procedi
mento, Joyce cercava di formare nuove unità lessicali tali da informare
l ’intera storia dell’umanità. Secondo Orr, Vico veniva influenzato nelle
proprie analisi etimologiche da Isidoro di Siviglia, dal
M ethodus
di Jean
19
Ibid.,
p. 84.
20 L. O rr,
Vico’s
Most Ancient Italian Wisdom
and thè epistemology o fjo y c e ’s
Finnegan’s
Wake, in «Neohelicon» XIV (1987) 1, pp. 21-37.