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JURGEN TRABANT
Terzo momento della rappresentazione della paternità è l ’
O ccasione
d i meditarsi qu est’Opera
, sei pagine in cui Vico illustra con quali diffi
coltà ha generato il suo scritto: è una spiegazione delle doglie di questo
suo parto genuino.
Terza osservazione.
Un’altra - magari la più geniale - novità è rap
presentata dalla «Dipintura», o meglio dal rapporto tra «D ipintura» e
«Spiegazione» (non è del tutto esatto quello che afferma Vico a p. 27, e
cioè che la dipintura sia «proposta» al frontespizio; lo sarà soltanto nel
la
Scienza nuova
del ’44, mentre qui troviamo prima il frontespizio e poi
la «D ipintura»). Questi due elementi extra-strutturali, cioè al di fuori dei
cinque libri («Dipintura» più «Spiegazione»), vengono introdotti per fa
cilitare un’altra «concezione», quella del lettore. Come Vico dice all’ini
zio della «Spiegazione», egli fornisce una tavola delle cose civili «la qua
le serva al
L eggitore
per concepir
Vìdea d i qu est’Opera
avanti di legger
la» (p. 27). Con questa geniale novità della dualità tra immagine e spie
gazione, la
Scienza nu ova
, per la performatività dei media utilizzati,/tf or
mai quello che dimostra filosoficamente. La dualità tra segno visivo e pa
rola è l’elemento centrale della sua scoperta filosofica, cioè della «disco
verta» dei caratteri poetici.
Quarta osservazione.
Come la ‘paternità’, così viene anche rappre
sentata la grande scoperta di Vico, cioè che i primi popoli cominciarono
a parlare per caratteri poetici. Nel 1725, questa «discoverta» dei carat
teri poetici, come risultato di una ricerca di venticinque anni di pensie
ro, comparabile alla scoperta degli elementi della geometria e dei carat
teri dell’alfabeto, si trovava all’inizio del libro terzo, capoverso 261 (uti
lizzo i paragrafi di Nicolini): era dunque quasi nascosta. Ora questa sco
perta viene posta all’inizio del libro, nella «Spiegazione», in un punto
strategicamente interessante di questa:
Per tali Origini delle lingue si dimostra, che i
primi popoli gentili
per una
dimostrata
necessità di natura
furono di
Poeti,
che parlarono con
caratteri
poetici
; e prima con caratteri poetici
divini
parlarono i
Poeti Teologi,
che ven
nero prima; e poi con caratteri poetici
eroici
parlarono i
Poeti Eroici,
che ven
nero dopoi: la qual fu una maniera di pensare de’ primi huomini gentili, qua
li bestie venuti all’Umanità; la cui
Discoverta
ci ha costo la
Ricerca
ostinata
di quasi
tutta la nostra Vita letteraria,
[...] lo che qui diciamo, per avvisarti,
o
Leggitore,
della
grande difficultà,
che quivi dovrai incontrare, per inten
derne i Principj; la quale gli prende da tal maniera
di pensare per caratteri
poetici, la qual’ or’ è impossibile immaginare
(p. 50).