NOTE SULL'EDIZIONE CRITICA DELLA
SCIENZA NUOVA
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esperti, ricordati ad uno ad uno nella introduzione al libro, il lavoro di
questa edizione, ebbi la fortuna di essere affiancato da Manuela Sanna,
allora giovanissima e da poco laureata, che mi dette da subito il più pre
zioso dei contributi. Il primo problema era, in effetti, quello della tra
sposizione integrale su supporto informatico dalla
ed itio princeps,
non
suscettibile di trattamento a mezzo di
scanner,
per tutta quella serie di
difficoltà che vengono dal piccolo formato, dai caratteri tipografici an
tichi che i moderni strumenti a mala pena riconoscono, dalle increspa
ture della carta, dagli interventi manoscritti d ’autore e di altre mani che
tutti gli esemplari presentano, eccetera. Ho allora sfacciatamente ap
profittato della disponibilità e della accuratezza di Manuela, e le 492 pa
gine del testo sono state integralmente trascritte e digitate su
com pu ter
da lei; periodicamente a brevi intervalli, a mano a mano che il lavoro pro
cedeva, la trascrizione veniva sottoposta a un controllo incrociato fra noi
due, con un piacevole gioco competitivo di caccia all’errore, che faceva
mo per telefono lei da Napoli e io da Pisa. Sebbene ad un certo punto ci
siamo stancati di contare i punti e di stilare la classifica finale della no
stra gara, sono sicuro che deve avere vinto lei; ma quel che mi interessa
di più dire, è che ogniqualvolta, e spesso succede, mi viene un dubbio e
vado a controllare, dall’edizione critica all’
ed itio princeps,
se qualcosa ci
sia sfuggito, il risultato è negativo. Nessuno è perfetto, e di certo non lo
siamo neppure noi, ma sino a questo momento non sono riuscito a tro
vare la minima svista. Ogni vostra osservazione e correzione, cari ascol
tatori e lettori, sarà comunque la benvenuta.
Il
contributo di Manuela è stato di eccezionale utilità non solo per
questa umile e indispensabile opera di trascrizione e ricorrezione, ma per
tutta quella serie incessante di problemi tecnici e di difficoltà materiali
che si incontrano nel corso di una simile intrapresa. Nel frattempo la sua
maturazione di studiosa ha raggiunto i livelli che conosciamo, e per li
mitarci alle edizioni vichiane sono di patrimonio comune le sue eccel
lenti edizioni delle
Epistole
e delle
Gesta
del Carafa. Ora, se per l ’edi
zione della
Scienza nuova
del 1730 la sua partecipazione ha avuto, come
figura dal frontespizio e come ora ho cercato di illustrare, un carattere
ausiliario a fianco dell’unico curatore, per quella oramai intrapresa del
la
Scienza nuova
del 1744 le cose sono già diversamente impostate: la cu
ratela è questa volta di entrambi, alla pari, in vista di un risultato che non
si farà attendere a lungo.
Il
curatore di questa edizione non è un grande filosofo, ma ha punti
in comune con alcuni grandi filosofi. Condivide con Socrate la consa
pevolezza di essere un perfetto ignorante; condivide con Vico la boccia