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RECENSIONI
perstiti dell’opera. Nell’edizione di Nicolini le correzioni pubblicate sono elen­
cate come se fossero collegate ai paragrafi della
Scienza nuova
del 1744, e non
piuttosto, come Vico intendeva per quelle più recenti, dei contributi per una
nuova stampa, progettata ma mai portata a termine, dell’edizione del 1730. Pio­
vani aveva dunque dato l’avvio ad un disegno editoriale non privo di difficoltà.
Il
compito è diventato ancora più difficile man mano che il progetto assu­
meva slancio, con la scoperta, nel corso degli ultimi venti anni circa, in gran par­
te come risultato del desiderio di produrre un’edizione critica della
Scienza nuo­
va
del 1730, di numerose copie, in Italia e altrove, contenenti una varietà di in­
terventi diversi, aggiunte ed annotazioni manoscritte. Da esse è risultato evi­
dente che nel periodo 1730-1734 Vico non era semplicemente preoccupato di
correggere alcuni errori minori della
Scienza nuova
del 1730, ma era impegna­
to nel più significativo sforzo intellettuale di sviluppare ulteriormente le dottri­
ne in essa contenute. Il compito di creare un apparato critico adeguato per l’e­
dizione critica delle opere di Vico che riflettesse questi sviluppi ulteriori della
Scienza nuova
del 1730 è diventato così molto più complesso di quanto Piova­
ni avesse mai potuto immaginare.
E quindi una grande emozione apprendere, nell
'Introduzione
al volume (p.
9), che Fulvio Tessitore ritiene che l’edizione critica delle tre redazioni della
Scienza nuova,
curate rispettivamente da Enrico Nuzzo e da Paolo Cristofolini
e Manuela Sanna, sia giunta ad uno stato sufficientemente definitivo da con­
sentirgli, in collaborazione con Manuela Sanna, di inserirle in una selezione ra­
zionale delle opere di Vico per la collana «Cento libri per mille anni» diretta da
Walter Pedullà (Roma, 2000). Così per la prima volta gli studiosi di Vico po­
tranno avere il vantaggio di disporre, in un unico volume, di tutte e tre le reda­
zioni della
Scienza nuova.
Questa splendida ristampa anastatica della copia della
Scienza nuova
del
1730 conservata presso la Biblioteca Nazionale «Vittorio Emanuele III» di Na­
poli (ms. XIII H 59), riccamente annotata dalla mano dello stesso Vico, rap­
presenta un aspetto fondamentale del lavoro editoriale in corso. Essa fa parte
della serie di testi che costituisce la progettata «Collectio Viciana», in via di pub­
blicazione sotto gli auspici della «Fondazione P. Piovani per gli Studi Vichiani»
di Napoli, che a tempo debito includerà l’altrettanto importante ms. XIIIH 58,
conservato nella medesima Biblioteca, insieme ad altre preziose copie annotate
fra cui quelle che Vico offrì rispettivamente nel 1731 a Celestino Galiani, ora
ospitata nella Biblioteca della «Fondazione B. Croce» a Napoli, e nel 1733 al
domenicano Daniele Concina, ora alla Biblioteca Nazionale «Marciana» di Ve­
nezia. Sebbene la presente ristampa anastatica rappresenti un documento di
estremo valore, essa, come sottolineano i curatori, non può essere considerata
definitiva, dal momento che solo in Italia sono state scoperte finora ventitré co­
pie della
Scienza nuova
del 1730. Come del resto è altresì evidente - considera­
ta la serie di copie su cui Vico lavorava di propria mano durante il periodo in
cui l’edizione originale del 1730 era in circolazione - che nessuna singola copia
superstite può essere considerata definitiva. Sebbene alcune siano più ricche di
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