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RECENSIONI
posito dell’ortografia di Vico, è opportuno notare che sarebbe impossibile con­
durre ricerche su questo aspetto della sua scrittura sulla base delle edizioni di
Nicolini, dal momento che, nello sforzo di rendere Vico più accessibile, Nico­
lini ha sostituito grafie più moderne a quelle che il filosofo napoletano si era tan­
to sforzato di introdurre.
Ma l’importanza di pubblicazioni di questo genere investe anche lo svilup­
po cronologico di molteplici aspetti del pensiero e della scrittura di Vico non
solo per gli anni 1730-1734, ma attraverso l’intero periodo ricoperto dalla pub­
blicazione delle tre edizioni della
Scienza nuova.
Non è sufficiente, infatti, di­
sporre solo dd l’edizione del 1730 così come è stata originariamente pubblica­
ta, né delle diverse serie di
Correzioni, Miglioramenti, ed Aggiunte
che Vico fornì
a diversi stadi del suo lavoro e della progettata seconda edizione della
Scienza
nuova
del 1730. Il fatto che le prime due serie di esse risultino completamente
cassate nella presente edizione anastatica attribuisce a questa copia particolare
rilevanza dal punto di vista delle relazioni fra il suo pensiero come doveva pre­
sentarsi in questo periodo e come appare espresso nell’edizione del 1744: infatti
un confronto dei luoghi in cui venivano suggeriti dei cambiamenti nelle due se­
rie di correzioni a stampa con quelli compiuti in questo testo annotato rivela
che, mentre in alcuni luoghi Vico si limitò ad inserire la correzione a stampa ori­
ginale direttamente all’interno del testo, altrove egli annotava le frasi in modo
da alterarne il senso. Ciò suggerisce che questa copia rappresenti un’espressio­
ne migliore del suo pensiero che non la versione pubblicata.
Si è reso possibile ora, per la prima volta, porre seriamente la questione di
come i progressivi sviluppi del pensiero di Vico nel periodo 1730-1734 si colle­
ghino con i contenuti dell’edizione del 1744 della
Scienza nuova
, un primo ab­
bozzo del cui schema si può far risalire attorno agli anni 1733-1734. L’atteggia­
mento di Nicolini verso questo tema è evidente nel fatto che egli assegnasse a
queste serie di interventi il titolo di «Brani delle redazioni del 1730,1731 e 1733
circa soppressi o sostanzialmente mutati nella redazione definitiva» e le facesse
corrispondere, in maniera francamente sconcertante, ai paragrafi della
Scienza
nuova
del 1744. Definizione, questa, che illustra bene la sua visione secondo la
quale l’importanza di tali interventi risiede nel loro riferirsi ad un’opera che non
sarebbe stata scritta ancora per almeno undici anni, piuttosto che a quella cui
Vico le aveva destinate, o aveva inteso destinarle.
Dissentire da questa valutazione non vuol dire che non possano esistere so­
miglianze sostanziali nel modo in cui determinati temi sono sviluppati o espres­
si negli scritti vichiani nel periodo 1730-1734 (ad esempio in questa copia an­
notata) e nell’edizione del 1744, e i curatori hanno l’accortezza di avvertire, nel-
XIntroduzione,
che non bisogna trarre una simile conclusione
a priori.
Nei fatti,
tuttavia, l’evidenza suggerisce perlomeno una relazione molto più complessa di
quella immaginata da Nicolini fra le copie annotate dell’edizione del 1730 e quel­
la del 1744.
Un punto che sembrerebbe a favore della sua tesi può essere individuato nel­
la comparazione delle sezioni intitolate
Idea dell’opera,
come esse appaiono in
1...,172,173,174,175,176,177,178,179,180,181 183,184,185,186,187,188,189,190,191,192,...305