RECENSIONI
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si formava come fenomeno sociale del ceto civile. Su un tale terreno, la «meta
fisica» calopresiana assumeva le forme e la sostanza di un postulato etico di
scusso nei termini del sillogismo dialettico:
auctoritas
politica e sudditi. Le os
servazioni di Lomonaco relative allo spostamento dell’attenzione in Caloprese
dalla «metafisica» al terreno più concreto della «scienza» civile costituiscono un
significativo contributo all’intera questione. La stessa «scienza» civile era pos
sibile, spiega Lomonaco, solo grazie alla
mens
cartesiana intesa come modello
di conoscenza e quale presenza del «costante» e del «regolare» nelle manife
stazioni della vita civile (p. 22). Il discorso di Lomonaco verte ancora su altri te
mi individuati nelle
Lezioni,
tra cui il primato rivendicato alla «coscienza» e,
connesso con questa, il valore della «scienza di noi medesimi»; l’unione di cor
po e ragione discussa nel contesto della «vita civile» dell’uomo; la polemica in
torno alla natura umana; la priorità dell’istanza etica e civile (p. 28); la questio
ne del senso della vita civile (p. 24); la polemica di stampo provvidenziale sui
fondamenti di una nuova morale (pp. 25, 28). Caloprese, osserva ancora Lo
monaco, trasforma a suo modo la lezione di Descartes e del cartesianesimo del
suo tempo, la «incrementa, sostenendo la necessità di una guida razionale del
corpo sociale» (pp. 29-30). «La sua era una strategia di recupero dei valori del
la
sapientia
per riconoscere e conciliare, nell
'auctoritas
della vita delle istituzio
ni e della politica, la diversità dei
corpi
e la loro tendenza a spingere l’interesse
particolare oltre il limite della necessità comune» (p. 30).
Dal saggio introduttivo di Mirto, al quale si è già fatto riferimento, emerge
invece una biografia del pensatore di Scalea per la prima volta esauriente e ben
documentata, unitamente a preziosi dati bibliografici relativi agli studi critici sul
pensiero calopresiano. Le stesse informazioni, discusse e sistemate in ordine te
matico e cronologico, formano una ragionata antologia bibliografica. L’A. de
dica qui un’attenzione particolare alle questioni più attuali e controverse dei di
battiti odierni, tra cui quella intorno alla riflessione estetica e «civile» calopre
siana. Autore di vari saggi sul pensiero del Caloprese, Mirto segnala, inoltre, un
numero piuttosto cospicuo di scritti critici difficilmente reperibili, apparsi in
periodici di portata non particolarmente vasta. Si tratta certo di un importante
patrimonio che richiederebbe - se è lecito osservare - una raccolta autonoma e
un’edizione speciale. Il discorso critico sulle questioni filosofiche del tempo, con
precisi riferimenti ai sottostanti dati storici, rivela alcuni interessanti momenti
della polemica tra Francesco Maria Spinelli e Paolo Mattia Doria, entrambi al
lievi di Caloprese, intorno la filosofia di Spinoza (pp. 43-44). Caloprese nel ri
cordo di Vico costituisce un altro tema d’indubbia importanza, attentamente
discusso e documentato. A Mirto, autore degli
Appunti sul pensiero «civile» di
Gregorio Caloprese
e dell’
Introduzione
al volume del 2002 annotato da Enrico
Esposito,
Dell’Origine degli Imperi. Un’etica per la politica,
si devono, infine, il
luminanti spunti riguardo vari temi delle
Lezioni
di Caloprese, tra cui quello del
cartesianesimo calopresiano inteso come teoria «religiosa», non contraria cioè
alle
sacre scritture
(p. 46), la ripresa del
Conosci te stesso
come «consapevole ri
torno al
cogito
stesso, riletto però in una accezione sempre più rivolta al neo