AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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suetudine, diritto naturale e contratto nelpen
siero e nell’epoca di John Selden. 1584-1654,
2 voli., Milano, Giuffrè,2001), l’A. ricostrui
sce, con documentata attenzione alla più ag
giornata ricerca storiografica, il complesso
profilo del politico e filosofo inglese. Questi,
attraverso fasi diverse dei regni Stuart e del
l’esperienza repubblicana, fu anticlericale e
antipuritano, sostenitore della monarchia
per il dominio sui mari (nel
Mare clausum
del
1636 contro il più noto saggio groziano del
1609, cfr. p. 301) e di una «mixed monar-
chy», nettamente differenziata da quella «co
stituzionale», teorizzata da Edward Coke
(pp. 306,309), eppure conciliata con la dife
sa «delle libertà dei sudditi» e del diritto na
turale (nel De
iure naturali et gentium iuxta
disciplinam Ehraeorum
del 1640). Centrale è,
perciò, il riferimento ai classici del pensiero
giuridico-politico moderno e, in particolare,
a Grazio (per la necessità di accordare «nor
matività universale e consuetudine», p. 302),
Locke e Hobbes: «Se con i primi due Selden
ha in comune una costante attenzione per i
diritti del singolo [...], con Hobbes il rap
porto è più complesso» (pp. 312-313). La di
vergenza sta sul ruolo di Dio che è al fondo
delle riflessioni seldeniane sul
contratto
e sul-
l’
obbligazione
garantita dal ricorso al divino
in quanto volontà superiore e fonte normati
va (p. 302). Ed è un tema, questo, che dà sen
so anche allo studio delle relazioni del filo
sofo inglese con la cultura italiana. Se dal
punto di vista della teoria politica furono in
tensi i rapporti con la repubblica veneziana
(per le ammirate e citate opere di Sarpi e Boc
calini), interessante, sul piano più diretta-
mente filosofico, è il caso di Vico, «la cui let
tura di Selden (posto sullo stesso piano di
Grazio e di Pufendorf- i tre ‘prìncipi’ del di
ritto naturale) si presenta come un frainten
dimento in merito alla questione del ruolo
della Provvidenza. Questa, infatti, doveva
avere un valore necessario per il filosofo na
poletano, laddove, invece, per Selden essa
poteva soltanto essere supposta» (p. 314). A
commento e integrazione delle tesi della mo
nografia esaminata, il giudizio conclusivo di
Cuttica concorda giustamente sull’opportu
nità di sottolineare le profonde differenze tra
i due pensatori, attenuando, tuttavia, il ri
corso a formule teoretiche, inadatte ai ri
spettivi ‘sistemi’: «Nonostante alcuni punti
comuni fra i due, ‘il sistema vichiano e quel
lo seldeniano sono comunque diversi, e non
di poco’. Privo di ‘una vera filosofia della sto
ria’, Selden non manca di affrontare la pro
blematica della ‘compresenza’ di storia e ra
gione, certo e vero, diritto naturale-universa
le e localismo giuridico delle singole nazioni.
Questo aspetto va considerato come un ele
mento fondamentale nella riflessione di Vi
co, il quale tenterà di risolvere quel tipo di
separazione. Da ciò Caruso trae la conclu
sione - un po’ categorica nell’impiego di ter
mini teoretici che si adattino ai sistemi dei
due filosofi - che ‘politicamente meno laico
di Selden, il cattolico Vico è di lui più laico
filosoficamente’»
(ivi).
[E L.]
15.
D
anesi
Marcel,
Metafora e senso:
un’interpretazione vichiana delle ricerche re
centi sulla metafora
, in «Forum Italicum»,
2001, l,p p . 23-47.
Il saggio non propone l’approfondimen
to del tema del linguaggio in Vico, già ampia
mente studiato, ma offre piuttosto alcune con
siderazioni intorno alle recenti ricerche sulla
metafora letta in chiave vichiana. Il modello
proposto da Vico, secondo Danesi, ha delle
implicazioni concrete per la linguistica e le
scienze cognitive di oggi, tanto che le ricerche
in questi campi non fanno altro che verificare
l’esistenza di un vincolo gnoseologico tra sen
so, concetto e metafora che Vico già espone
va nella
Scienza nuova.
Nella concezione vi
chiana, la metafora associa i primi simboli
poetici tra di loro, costituendo il programma
e la guida dell’attività mentale astratta dell’in
dividuo e della sua analisi delle impressioni.
16. D
anesi
Marcel,
Franco Ratto eglistu
di vichiani,
in «Rivista di Studi Italiani»,
2002,
1,PP-
VII-IX.
Si tratta di ricordi, riflessioni e riferi
menti alle opere e alla vita di Franco Ratto,