AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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lediStudi (Fisciano-Vatolla-Raito, 24-27mag­
gio 1999),
a cura di E. Nuzzo, Roma, Edizio­
ni di Storia e Letteratura, 2004, pp. 319-335.
Il problema della poesia, del linguaggio
poetico ed eroico nel pensiero vichiano è af­
frontato in questo saggio che afferma, contro
l’idea che la poesia conduca allo sviluppo di
un’estetica autonoma, la sua stretta connes­
sione con le età storiche, e dunque con il pro­
blema della determinazione e del significato
storico. In Vico, infatti, la poesia è posta sem­
pre in un quadro storico determinato per cui
essa, in particolare nella
Scienza nuova,
ac­
quista una precisa determinazione diacroni­
ca, in quanto è sempre «strettamente ed or­
ganicamente connessa alle sue condizioni di
produzione» (p. 320), e non è mai conside­
rata autonomamente, astraendola cioè dalle
condizioni storiche del suo emergere. Da
questo punto di vista il filosofo napoletano
«mette in rilievo il pericolo dell’anacroni­
smo, cioè il rischio di dimenticare l’eteroge­
neità, nello stesso tempo diacronica e sincro­
nica, che esiste fra la poesia, l’età nella quale
è possibile, e d’altra parte un’interpretazione
che rinvia all’età della ‘ragione spiegata’, cioè
un’età per la quale può porsi il problema del­
la produzione della poesia»
(ivi).
Questa pro­
spettiva consente di sottolineare la dimen­
sione eroica, politica, del pensiero vichiano,
giacché proprio la necessità della poesia è in­
tesa dall’A. secondo una triplice determina­
zione, che mostra il carattere naturale, origi­
nario e storico-politico di ogni produzione
poetica, caratteri che consentono di indicare
il legame organico tra la poesia e le condi­
zioni storiche della produzione poetica. Tale
visione diacronica della
Scienza nuova
è uno
dei risultati più originali raggiunti da Vico ri­
spetto alla dimensione sincronica sviluppata
nella
Vita,
nelle
Orazioni inaugurali
e ne
De
mente heroica.
L’anello per così dire di con­
giunzione tra queste due fasi è poi indicato
nella lettera a Gherardo degli Angioli, che
rappresenta il momento più significativo del
tentativo di collegamento della produzione
poetica ad un’età determinata del corso del­
le nazioni, e dunque del suo significato come
«indizio del valore delle condizioni sociali e
storiche di una nazione» (p. 332), il «prisma»
attraverso cui è possibile misurare il suo sta­
dio politico e storico. La poesia diventa così
per Vico uno strumento d’analisi: essa è mez­
zo di azione politica e al contempo segno, fat­
tore di misura dello stadio politico di una na­
zione, «indicatore e mezzo diagnostico dello
stato politico delle nazioni, della costanza dei
loro legami sociali» (p. 335).
[M. M.]
27.
GUGLIELMINETTI
Enrico,
Necessità
del'Purgatorio’. VicoeSchellinglettoridiDan-
te,
in «Levia Gravia», 2001, 3, pp. 31-43.
Le differenze tra l’interpretazione vi­
chiana di Dante e quella di Schelling ap­
paiono abissali, se è vero che per Vico è «im-
possibil cosa ch’alcuno sia e poeta e metafi­
sico egualmente sublime», sicché il significa­
to della poesia del «toscano Omero» sta per
lui interamente, come scrive l’A., in «una pu­
rezza eroica, ch’è pura inizialità, forza vitale,
barbarie», mentre per Schelling Dante è
piuttosto un metafisico della modernità, un
«Platone toscano», e la
Commedia
un «mo­
numento dell’unione di poesia e filosofia».
La suggestione del parallelo tra le due inter­
pretazioni filosofiche, prive di ogni reale con­
tatto tra loro, sta però nel fatto che in en­
trambi i casi, su lati diametralmente opposti,
questa poesia è relegata in una purezza -
eroica in Vico, dell’Assoluto in Schelling -
che non sembra ammettere contaminazioni e
pur ‘necessari’ regni intermedi.
[L. P. C.]
28.
H
obbs
Catherine L.,
Rhetoric on the
Margins ofModernity: Vico, Condillac, Mon-
boddo,
Carbondale (111.), Southern Illinois
University P, 2002, pp. 192.
La «Southern Illinois University Press» si
è distinta per i suoi contributi alla letteratura
sulla retorica, e questo volume è il più recente
della collana «Rhetorical Philosophy and
Theory Series». L’ A. affronta alcuni problemi
della retorica agli inizi della modernità pren­
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