AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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tiva di un mondo umano realizzata attraverso
l’indagine storica dei processi di simbolizza
zione, era fatta risalire da Cassirer proprio a
Vico e, partendo da questa posizione, De Mar
tino si poteva allontanare da Croce per insi
stere su un’idea di religione «come traccia per
intendere la formazione dell’umanità» (p.
243). In questo quadro il discorso trova il suo
baricentro sull’interesse di De Martino per
Cassirer, indicato nei temi della nascita dell'io,
nella nozione di mondo, nella funzione della
crisi, tutti aspetti che si congiungono nella
questione della persona, che è la via per an
dare oltre la soluzione del problema dell’indi
vidualità proposta da Croce. Infatti De Mar
tino era rimasto colpito dalla duplice pro
spettiva assunta dal filosofo tedesco di fronte
al problema di definire il concetto di persona:
«da un lato volto ad esplorarne le leggi, ma
dall’altro interessato ad affrontarne la dialet
tica costitutiva di vita e forma, e a risolverla in
loro storia; e fu forse proprio per lo sviluppo
di questo doppio piano interpretativo che la
teoria del Cassirer potè per un lungo momen
to avere presso De Martino un’influenza al
meno pari a quella del Croce» (p. 245).
[M. M.]
30.
I
ngravallo
Tiziana,
Primo Beckett:
da Dante... Bruno. Vico... Joyce a More Pricks
than Kicks,
Modugno (BA), Edizioni dal
Sud, 2004, pp. 196.
L’analisi del saggio giovanile di Samuel
Beckett,
Dante... Bruno. Vico...Joyce,
scritto
nel 1929 su sollecitazione di Joyce per fornire
elementi di chiarimento sulla propria ultima
creazione,
Finnegans Wake,
è accompagnata
in appendice dal testo integrale del saggio me
desimo, che, come l’A. ricorda, «tocca punti
nodali della teoria vichiana del linguaggio,
della poesia e del mito [...], con efficace luci
dità e pregnante sintesi tanto da essere ricor
dato nella letteratura critica su Vico». Si trat
ta, sotto questo riguardo, di illuminare i pun
ti di contatto tra la «poetica» di Vico - con
particolare riferimento alle prime due sezioni
del secondo libro della
Scienza nuova-
e quel
la di Joyce: in special modo il «proposito joy-
ciano di recuperare la vitalità espressiva del
linguaggio nella sua forma primigenia, col-
l’obbiettivo primario, conformemente agli
esiti dell’indagine vichiana di pertinenza lin
guistica, di ristabilire l’aderenza piena tra for
ma e contenuto». Nello stesso tempo, si trat
ta anche per l’A. di andare al di là dell’inten
zione programmatica del Beckett ventiduen
ne, per rintracciare in questa «prova di un gio
vane artista alla ricerca di una propria fisio
nomia» il «percorso di senso aggiuntivo che
Beckett crea» attraverso questo confronto con
la tradizione di pensiero italiana.
[L. P. C.]
31.
K
reuzer
Johann,
Àsthetik der Kul-
tur: Vicos ‘Neue Wissenschaft’,
in
Komparati-
ve Àsthetik. Kiinste und àsthetische Erfah-
rungenzwischenAsien undEuropa
(Schriften
der Académie du Midi), hrsg. v. R. Elberfeld
und G. Wohlfart, Kòln, Edition Chora,2000,
pp. 339-356.
Il saggio di Kreuzer, denso e ricco di
spunti stimolanti, tenta di delineare una vi
sione d’insieme della filosofia vichiana sotto
il profilo di una ‘estetica della cultura’. Lo stu
dio parte da una precisazione di questi due
termini: all’estetica, non più intesa come una
disciplina particolare quale nacque nel Sette
cento con Baumgarten o altri, spetterebbe il
compito di tematizzare in generale il modo
sensibile dell’apparire dell’insieme delle og
gettivazioni culturali (
sinnliche Erscheinung-
stveise des Insgesamts kultureller Objektiva-
tionen
); la cultura, il secondo termine sim
metrico al concetto di estetica, dovrebbe in
vece garantire l’unità di natura e di storia co
me una realtà in divenire (
eine prozefihafte
Wirklichkeit).
In questo senso, l’A. vede nel
la
Scienza nuova
un singolare tentativo di una
teoria della cultura umana in tutte le sue ma
nifestazioni quali mito, religione, morale, di
ritto, giurisprudenza, economia etc. (p. 339).
La storia non viene dunque ad assumere in
questa prospettiva il carattere di una seconda
natura in confronto ad una presunta prima
natura originaria, ma essa stessa è piuttosto la
natura primaria della mente umana. Se que-