AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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rovita, posti in parallelo con altrettanti passi
tratti dalla
Sn44,
dove è possibile trovare «di
verse coincidenze» su alcuni punti chiave
dell’opera vichiana, attestandoci così che «le
fonti sono le stesse [...] e - quel che più im
porta - sono utilizzate nello stesso modo.
[A. S.]
36. L
omonaco
Fabrizio,
Scienza nuova
laboratorio inprogress,
in «Il Mattino» 10-11-
2003, p. 15.
37.
L
ònne
Karl-Egon, recensione a G.
CACCIATORE,
Methaphysik, Poesie und Ge-
schichte. Uber die Pbilosophie von Giambat
tista Vico
(Berlin, Akademie Verlag, 2002), in
«Historische Zeitschrift» CCLXXVII (2003)
2, pp. 446-447.
38.
M
adàcii
Imre,
La tragedia dell’uo
mo,
a cura di U. Viotti e V. Curio, Roma, Edi
zione dcll’Accademia d’Ungheria, 2000, pp.
XXI- 193.
In occasione del millesimo anniversario
della fondazione dello Stato magiaro, l’Acca-
demia d’Ungheria in Roma, con il contributo
del Ministero del Patrimonio Culturale un
gherese ha pubblicato l’ottava edizione italia
na de
La tragedia dell'uomo,
scritta dal dram
maturgo ungherese Imre Madàch negli anni
1859/60. La vicenda rappresenta Adamo che,
cacciato dal Paradiso e desideroso di cono
scere il proprio futuro, viene addormentato da
Lucifero che «in veloci immagini di sogno» lo
rende protagonista di alcuni episodi significa
tivi della storia dell’umanità, e particolarmen
te di quella ungherese, che si spingono oltre
l’epoca dell’A., per prefigurare una società
utopistica e una sorta di «socialismo reale».
Per quanto riguarda l’impianto filosofico del
dramma, steso in forma giambica, alcuni cri
tici hanno sottolineato delle influenze hege
liane, che invece, nel saggio introduttivo al vo
lume, ricco anche di informazioni bio-biblio
grafiche, Attila Faj, attento studioso vichiano,
tende ad escludere, per recuperare piuttosto
la filosofia della storia di Vico. Le affinità tra
Madàch e il filosofo napoletano vengono ri
scontrate innanzitutto quando, nel dramma,
l’uomo rinunciando a Dio per appoggiarsi so
lo sulle proprie forze, rivive le idee più grandi
e sacre dell’umanità. Inoltre, non può sfuggi
re l’andamento ciclico tipicamente vichiano
presente anche ne
La Tragedia dell’uomo,
do
ve il tramonto dell’epoca degli dèi egizi è par
te integrante di un ciclo che continua poi nel
la Grecia antica, come epoca finale degli eroi,
per terminare poi con la barbarie della deca
denza morale dell’epoca romana. Probabil
mente, osserva Faj, Madàch ha conosciuto le
Oeuvres eboisies
di Vico curate da Michelet
nell’edizione del 1840, sulla cui prima pagina
comparivano, tra l’altro, una serie di immagi
ni che molto probabilmente hanno ispirato
l’autore ungherese. Questi, a sua volta, ha di
certo influenzato scrittori come Gorkij e il
Joyce del
Finnegans Wake.
[G. S.]
39.
M
arsch
David,
Notes on Traslating
Vico’s 'NewScience’,
in «Esperienze Lettera
rie», 2001, 1, pp. 51-64.
L’A. giustifica una serie di scelte sintatti
che e lessicali da lui adottate nella nuova tra
duzione inglese della
Scienza nuova
del 1744
(London, Penguin Books, 1999). Marsch at
tinge a diverse risorse filologiche che non era
no disponibili nel 1948, quando Thomas Ber-
gin e Max Fisch pubblicarono la loro tradu
zione - vedi il commento di Andrea Battisti
ni del 1990, la traduzione tedesca di Vittorio
Hòsle e Christoph Jermann del 1990 e le con
cordanze di Marco Veneziani del 1997. In
particolare, nei §§ 11 e 26, la traduzione di
politici
con «politicai thinkers» sostituisce
quella di «statesmen»; la traduzione di
fatte
per
con «made for» sostituisce «made by» nel
§ 982. Alcune scelte possono destare per
plessità: non è chiaro infatti quanto la tradu
zione di «gli autori delle nazioni gentili
eran
andat’in
uno stato ferino di bestie mute», con
«thè nation founders
had passed orfallen
in
to a bestiai state» costituisca un migliora
mento rispetto a «thè founders of thè gentile
nations
had wandered about
in thè wild state