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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
la storia, e all’«eroismo civile», nella seconda,
succede in quella della ragione realizzata un
eroe diafano del tutto «quotidianizzato»,
«normalizzato» (cfr. pp. 210-213).
[R. D.]
49.
Nuzzo
Enrico,
Tra frode e autoin­
ganno. Aspetti e figure del machiavellismo e
dell’antimachiavellismo nella cultura napole­
tana ai tempi di Vico,
in «Archivio della Ra­
gione di Stato»
II
(2001), pp. 87-127.
L’A. prosegue, in questo denso saggio, il
lungo percorso di indagine sulla complessità
della cultura politica moderna di Napoli e del
Meridione d’Italia, proponendo, come sem­
pre, un angolo visuale che a tale complessità
renda giustizia. La scelta preliminare di af­
frontare non solo e non tanto la riflessione
sulla frode tra ’600 e ’700, quanto, più am­
piamente, un’intera fenomenologia dell’in­
ganno, che accolga anche l’autoinganno in­
consapevole, allontana la ricerca da una stra­
da troppo lineare e tutto sommato infruttuo­
sa, che si fermerebbe, ancora una volta, sul­
le polemiche antimachiavelliche Cinque-Sei-
centesche. Certo anche di letture e riletture
di Machiavelli si tratta, ma all’interno di pro­
spettive molto ampie ed articolate, e, spesso,
fortemente innovative. Sicuramente nuova
ad esempio, e portatrice di novità teoriche, la
riflessione indirizzata a problemi immediata­
mente politici, relativi cioè ai molteplici
aspetti dell’organizzazione del Regno. Pros­
simo al Machiavelli, anche se di una prossi­
mità non sempre dichiarata e riconosciuta, è
il deciso privilegiamento del
pubblico
e dei
suoi valori rispetto al
privato;
punto questo
sul quale il pensiero meridionale manteneva
una sua «'adizione e una forte identità speci­
fica rispetto alla coeva riflessione politica eu­
ropea. E se non mancavano, su questo con­
senso di fondo, dissensi anche forti, essi si
esplicitavano sul terreno antropologico più
che politico. E proprio sul terreno antropo-
logico si registrano i più sostanziosi ripensa­
menti della centralità attribuita da Machia­
velli alla forza e alla frode, tra i quali si di­
stingue «la versione straordinariamente ine­
dita di Vico: con la storicizzazione dell’an­
tropologia, della politica, etc., e quindi del­
l’inganno, della menzogna, delle pratiche
demarcano,
etc., con un attacco frontale alle
teorie dell
'impostura
speculativamente deci­
sivo, e una netta divaricazione tra la fenome­
nologia dell’autoinganno [...] e la fenomeno­
logia della consapev'ole
frode»
(p. 97). Ver­
sione, questa vichiana, che l’A. nell’ultima
parte del saggio colloca al fianco di elabora­
zioni interne all’Accademia di Medinacoeli:
quelle di Gravina e Doria, particolarmente.
11 netto antimachiavellismo del primo, se
può, ad una lettura parziale, lasciare il so­
spetto di una conservazione di alcuni aspetti
degli
arcanajuris,
mostra invece la possibilità
teoreticamente fondata di superare questa ed
altre eredità machiavelliane. L’ambiguo ma
marcato machiavellismo de
La vita civile
di
Doria conduce, d’altra parte, a significativi
spostamenti nella stessa logica della ragion di
Stato, fondamentalmente laddove la
vita ci­
vile,
appunto, «eccede» la
virtù
politica.
[M. R.l
50.
Nuzzo Enrico,
Vico, Tacito, il taciti-
smo,
in
Tacito e tacitismi in Italia da Machia­
velli a Vico,
a cura di S. Suppa, in «Archivio
della Ragion di Stato» III (2003), pp. 149-
199.
L’interessante e denso saggio di Nuzzo si
articola in tre sezioni principali: la prima fun­
ge da introduzione generale alle complesse
questioni storiografiche che il tema solleva;
la seconda, oltre a proporre suggerimenti di
aggiornamento critico in materia di ‘tachi­
smo’, traccia alcuni spunti di carattere meto­
dologico riguardo i temi presi in esame; la
terza, infine, delinea un ricognizione nel­
l’ambito della produzione del filosofo napo­
letano - che si arresta all’altezza del De
rebus
gestis Antonj Caraphaei-
dei luoghi nei qua­
li Tacito si presenta come ‘fonte’ di Vico.
Nell’esporre il proprio disegno inter­
pretativo - che investe appunto la serie di
problemi che sorgono a proposito del rap­
porto tra Vico e Tacito - l’A. individua al­
cune linee di ricerca intorno a un Tacito ‘po­
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