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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
ra di Paolo Cristofolini con la collaborazio
ne di Manuela Sanna, nell’ambito dell’edi
zione critica nazionale delle opere di Vico
portata avanti dalla sede di Napoli dell’isti
tuto per la Storia del Pensiero Filosofico e
Scientifico Moderno (già Centro di Studi Vi
chiani) del C.N.R.
L’A. ricostruisce accuratamente l
'iter
compositivo di Vico a partire dal
Diritto uni
versale
sino alla redazione del 1744 della
Scienza nuova,
sottolineando giustamente
che se è vero che la nuova edizione critica di
un testo produce sempre un peculiare accre
scimento nella conoscenza e una rinnovata
vivacità negli studi, in questo caso specifico
lo è ancora di più. L’aver restituito la dovuta
autonomia all’edizione del 1730 della
Scien
za nuova
- un’edizione vera e propria, un li
bro autonomo e non una redazione ‘inter
media’ come la intesero Croce e Nicolini -
consente finalmente di valutare in maniera
obiettiva e da una prospettiva più ampia l’e
segesi di Vico, e di «ridisegnare in maniera
dinamica e realistica il percorso del pensiero
del filosofo napoletano dal 1725 fino all’edi
zione del 1744» (p. 708).
[A. Scogn.]
75.
SAVOKF.LL1
Alessandro,
L’aurea catena.
Saggisulla storiografiafilosofica dell’idealismo
italiano,
Firenze, Le Lettere, 2003, pp. 303.
Se è vero quanto autorevolmente soste
nuto dal Garin, che lo storico della filosofia
deve essere attento a cogliere le discontinuità
e sottolineare le differenze, allora l’A. assol
ve con perizia storico-critica non comune al
compito di mettere in risalto la rottura se
gnata dalla storiografia filosofica neoideali
stica. La maturata consapevolezza dei limiti
intrinseci, per metodo ed esiti, della storia
della filosofia neoidealistica consente all’A.
di muovere verso una compiuta storicizza-
zione dell’impianto teorico dei singoli autori
presi in esame come della comune tensione
etico-politico insita nella strenua battaglia
neoidealista contro la concezione prevalente
nell’Ottocento della pretesa esistenza di una
continuità ed identità di carattere nazionale
della filosofia funzionale ai pretesi primati, di
volta in volta, rivendicato alla civiltà italica.
«Se consideriamo le costruzioni storico-cul-
turali prima e a cavallo dell’Unità, tipiche
della cultura neo-guelfa, spiritualistica ed
eclettica se ne possono constatare alcuni trat
ti comuni: la credenza che la tradizione filo
sofica indigena possa essere definita (storica
mente e normativamente) attraverso alcuni
caratteri
stabili, che costituiscono nel loro in
sieme una precisa e univoca identità cultura
le nazionale; l’asserzione di una presunta
con
tinuità
(spinta talora, negli eccessi, fino alla
sterminata antichità pelasgica ed italico-pita
gorica) (p. 13). In questa prospettiva, l’A. si
confronta con i maggiori esponenti della sto
riografia filosofica neoidealistica (Spaventa,
Fiorentino, Tocco, Gentile) e la loro lettura
dei pensatori italiani, da Telesio a Bruno da
Galileo a Vico, non soltanto per ricostruire
la genesi e gli sviluppi del particolare rap
porto intrattenuto dalFidealismo con la tra
dizione filosofica italiana, scaturito dalla
confliggente compresenza di istanze erudite
e sintesi generali, ma soprattutto per mette
re in luce le incrinature interne, le revisioni
critiche e gli sbocchi imprevisti di una sto
riografia tutt’altro che monolitica. Di parti
colare interesse per gli studiosi di Vico risul
tano i saggi dedicati a
Laltro Vico diSpaven
ta
(pp. 103-126) e
Alle origini degli Sudi Vi
chiani di Gentile
(pp. 221-254). Attraverso
pagine inedite e riflessioni contenute in stu
di non specifici sul Vico, l’A. individua le dif
ficoltà di Spaventa a contenere l’opera di Vi
co entro i limiti imposti dall’assimilazione del
suo pensiero all’idealismo hegheliano, seb
bene riformato. Ad un’ indagine ravvicinata
l’apparente coerenza della lettura spaventia-
na si sgretola nella serie delle successive sem
plificazioni, come segno della sostanziale
estraneità del pensiero vichiano agli interes
si speculativi dello Spaventa.
La tesi per cui le lontane origini della
controversia tra Croce e Gentile sul ‘primo’
Vico possano risalire all’influsso dalle lezio
ni fiorentine di Felice Tocco (1897-1898) è
documentata dall’A. confrontando gli ap
punti del Gentile con quelli originali del suo
maestro. Sul giovane Gentile, al di là della di
stanza dal Vico di Spaventa, è l’impianto ge-