AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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ncrale della lettura di Tocco a lasciare il se
gno. Infatti, più del nesso Vico-Kant, ciò che
caratterizzava in modo originale quella lettu
ra era la rilevanza attribuita alle opere prece
denti la
Scienza nuova
e in particolare il ruo
lo metodologicamente fondante del
De anti
quisusima.
[R. M.]
76.
S
evilla
F
ernandez
José M.,
Apun-
tes sobre la fortuna en Espana de G. Vico en
los anos '90,
in «Rivista di Studi Italiani»
XVIII (2000) 2, pp. 97-116.
Riprendendo il tema di alcuni suoi pre
cedenti interventi in cui, in polemica con la
tesi tradizionale dell’ «assenza» del pensiero
di Vico nella cultura spagnola, ne aveva ri-
percorso le tappe della recezione a partire dal
XVIII secolo, l’A. si propone di esaminare gli
sviluppi degli studi vichiani in Spagna dopo
il 1991, indicato come un anno di svolta per
la nascita concomitante del Centro de Inve-
stigaciones sobre Vico - ad opera dello stes
so Sevilla, di J. Villalobos e di M. A. Pastor-
e della rivista da esso edita, i «Cuadernos so
bre Vico».
Il
carattere interdisciplinare, pluralista e
internazionale dell’attività del Centro de In-
vestigaciones sobre Vico si è manifestato fin
dall’inizio, sia nei contributi e nella diffusio
ne della rivista, che «ha constituido el prin-
cipal ymàs absorbente proyecto del Centro»
(p. 98), sia nelle altre iniziative attraverso cui
ha impresso uno sviluppo decisivo agli studi
vichiani in Spagna: la promozione di tesi di
dottorato, l'ospitalità accordata a studiosi
stranieri, i cicli di conferenze e in particola
re i tre Convegni organizzati nel corso degli
anni ’90 in collaborazione costante con altre
istituzioni, fra cui il Centro di Studi Vichiani
(
Vico en la cultura espanola,
Valencia, 1991;
le ‘Giornate’ in occasione dell’anniversario
della
Scienza nuova
del 1744, Barcellona,
1994;
Pensar para el nuevo siglo. Giambatti
sta Vicoy la cultura europea,
Siviglia, 1999).
L’arco di tempo considerato vede anche
un incremento delle traduzioni di testi di Vi
co in castigliano, a cui si aggiunge la versio
ne catalana della
Scienza nuova
del 1725 ad
opera di R. Arqués (Barcelona, Edicions 62,
199J). Gli stessi «Cuadernos sobre Vico»
hanno ospitato numerose versioni, fra cui
quelle delle
Orazioni inaugurali,
del
De ra
tione
e del
De antiquissima.
Pur segnalando
imeriti di leggibilità dell’edizione della
Scien
za nuova
del 1744 apparsa nel 1995 per i tipi
della casa editrice madrilena Tecnos, l’A. ne
individua i limiti dovuti alla non sufficiente
familiarità del traduttore, R. de la Villa, con
il pensiero e con i procedimenti letterari e fi
losofici vichiani, e sottolinea l’urgenza di
un’edizione critica spagnola; obiettivo già as
solto invece, per quanto riguarda
XAutobio
grafia,
dal «trabajo rigoroso, serio y fiable»
(p. 105) curato da M. Gonzàlez Garcia e da
J. Martinez Bisbai (Madrid, Siglo XXI,
1998).
Quanto alle monografie di argomento vi
chiano, Sevilla sottolinea l’incremento, nel
periodo considerato, sia dei lavori originali
di autori spagnoli o ispanoamericani (lo stes
so Sevilla, J. Cruz Cruz, A. Garcia Marqués,
A. M. Damiani, M. J. Rebollo), sia delle tra
duzioni di opere dei principali studiosi stra
nieri; a quest’ultimo proposito si sofferma in
particolare sugli studi di Cacciatore, di Ber
lin e sulla rivalutazione dell’umanesimo re
torico ad opera di Ernesto Grassi, ripreso e
continuato dalle iniziative, a cavallo fra Spa
gna, Germania e Italia, del suo allievo Emi
lio Hidalgo-Sema.
[D. A.l
77.
S
evilla
F
ernandez
José M„
Lafilo
sofia e la giovane generazione deifilosofi spa
gnoli,
in «Rivista
di Studi
Italiani» XIX
(2001) 2,
pp.
271-275.
È una riflessione, riproposta in appendi
ce anche del volume dello stesso A. intitola
to
Ragione narrativa e ragione storica. Una
prospettiva vichiana su Ortega y Gasset
(Pe
rugia, Edizioni Guerra, 2002), sulla rinascita
della filosofia nella Spagna democratica e
sulla sua connessione con la tradizione filo
sofica spagnola, che logicamente non può fa
re a meno del contesto europeo nella quale si