AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
293
ferenze e gli elementi di novità. Il confronto
avviene innanzitutto con la figura moderna
di eroe politico, il principe, elaborata da Ma­
chiavelli, già per molti versi fortemente in­
novativa, e in un secondo momento con l’e­
roe disegnato da Gracian. Le differenze evi­
denziate si giocano soprattutto sulla modu­
lazione tra forza e fragilità nella ‘virtù’ eroi­
ca. Nel nuovo modo di intendere il potere
politico da parte di Machiavelli, che attra­
versa il principe e lo Stato, non manca il ri­
corso ad esempi antichi, e l’innovazione si in­
nesta pur sempre sull’imitazione.
L’eroe di Gracian assume tutt’altre sem­
bianze, estetiche più che politiche. Ha qualità
eccezionali:
esprit,
cuore, gusto, arte e gover­
no di sé, che non possono che rimanere nella
sfera dell’individuale, del singolare, che si ri­
ferisce ad una natura umana del tutto astorica.
In Vico invece, «la figura storica dell’età
degli eroi suppone la rimessa in causa dei
princìpi d’identità temporale, di singolarità e
di eccezionalità che definivano interamente
l’eroe politico e l’eroe estetico nel Rinasci­
mento e nella prima metà del secolo XVII»
(pp. 104-105). Naturalmente, l’attribuzione
dei caratteri dell’eroismo ad una intera età -
pur se Vico non elimina l’eccezionaiità del­
l’eroe - pone il discorso vichiano su tutt’al-
tra linea teorica. Innanzitutto si spezza quel
legame fondato sul principio di imitazione,
legame impossibile tra età diverse per ogni
aspetto. «Forza e fragilità appartengono, in
tale contesto, ad una classe storicamente col­
locata. Ma questo va ben al di là, in Vico, del­
la mera storicizzazione»
(ibid.,
p. 105).
[M. R.]
1...,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292 294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,...305