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FULVIO TESSITORE
1981 dall’Ateneo fridericiano) percorre le linee del vichismo piovaniano
e le definisce con appassionata lucidità.
A testimonianza di questo rapporto - affidato, tra l’altro, a tante let
tere, e tante note critiche, a tanti scambi intellettuali - voglio chiudere
l’addolorato annuncio della morte del nostro grande amico, riportando
i brani di alcune lettere, iniziando da quella che Garin scrisse a Piovani
in occasione della nascita del «Bollettino», il quale non mancherà di ri
cordare il Garin studioso di Vico, appena una più distaccata attenzione
sarà possibile dedicare alla comprensione dell’insigne opera storiografi
ca. Ed ecco la lettera a Piovani del 1° dicembre 1971:
1-12-71
Carissimo, ho avuto poco fa il primo «Bollettino», degnissimo e pieno di
cose. A dirgliene tutto il bene che penso, ho solo un po’ di paura di sembrare
vano e presuntuoso, visto che mi ci sono trovato ‘a casa’ dal principio alla fi
ne. Ma volevo farLe subito tanti auguri, e ringraziarLa molto, per le pagine af
fettuose di Vasoli, per l’ospitalità così largamente offerta alla Zambelli, per il
ricordo ripetuto di me nelle Sue misurate e garbate pagine introduttive (ma
penso che abbia ragione sulla opportunità di pensare a una grande edizione vi-
chiana, da impiantare ex novo).
E ora devo chiederLe scusa del lungo silenzio, ma non ho passato un perio
do buono. A parte alcuni fastidi notevoli, la salute di Maria mi ha fatto trascor
rere giornate angosciose prima che le peggiori preoccupazioni fossero dissipa
te del tutto. Così ho trascurato anche gli amici più cari.
Ma nei momenti di tregua non ho smesso di pensare a Vico e Rousseau, che
non so semi riuscirà di condurre in fondo come vorrei, ma che è argomento che
mi appassiona sempre di più.
Di altro ancora vorrei dirLe, e Le dirò, se ritroveremo un pò di calma anche
nel lavoro (forse dalla Zambelli avrà sentito del burrascoso inizio dell’anno).
Intanto grazie ancora, e da Maria e da me i saluti più affettuosi. E mi creda
il Suo
Eugenio Garin
Un’altra testimonianza significativa del rapporto tra Garin e Piovani
si ricava da una lettera che mi scrisse il 5 gennaio 1980, nel pieno della
malattia che, di lì a poco, nell’agosto dello stesso anno, avrebbe provo
cato la morte precoce del mio caro maestro:
5 gennaio 1980
Caro Tessitore,
Le sono molto grato della Sua.
Abbiamo sentito del miglioramento - speriamo duraturo - di Piovani. Non
so dirLe con che ansia lo seguiamo. Non Le nascondo che è oggi l’amico più ca