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JOSEP MARTfNEZ BTSBAL
bolo di questi awenimenti, infatti proprio tra gli ammutinati nasceran
no i protagonisti della dispersione: molti capi «d ’esse caterve di famoli»
vinti dagli eroi (così come i contadini egiziani furono sconfitti dai sacer
doti), «per non essere oppressi e trovare scampo e salvezza», si lanciano
con i loro seguaci «alla fortuna del mare», in cerca di terre disabitate, per
le coste del Mediterraneo verso Occidente. Qui sta l’origine della tra
smigrazione dei popoli già «dalla religione umanati», fatta dall’Oriente,
dall’Egitto e soprattutto, sottolinea Vico, dalla Fenicia, che dopo ripete
ranno i greci. Così, conclude Vico, il diritto eroico, ossia, il diritto che si
affermò con la forza vittoriosa dei padri uniti nell’ordine, pose «sì fatte
brigate d’uomini» nella «necessità» di abbandonare le loro terre, le qua
li non si abbandonano naturalmente. Essi quindi fondano le colonie
«eroiche oltremarine» e il genere umano si propaga nel resto del mondo
anche per mare. E Vico equipara ciò all’errare bestiale che in seguito al
diluvio aveva propagato il genere umano per terra.
Se ci atteniamo a questi testi, i propagatori marittimi del genere uma
no sono i capi dei famoli, gruppi di ribelli che scappano per salvarsi, e il
fatto merita di avere il suo geroglifico nella «Dipintura». Seguendo il pa
rallelismo che lo stesso Vico stabilisce, mentre il primo errare terrestre è
causato dall’abbandono da parte dei figli di Noè della religione del padre
e dall’allontanamento dalle loro terre, l’errare marittimo, invece, è fatto dal
famolo che si ribella al dominio divino paterno e che, ormai vinto, fugge.
In questo modo, due fatti cruciali nella ricostruzione vichiana, l’in
gresso dei famoli e la loro successiva rivolta, sono indicati in primo luo
go dal timone, che rappresenta una delle loro conseguenze: le colonie
«eroiche» (dato che è il diritto eroico a provocarle) ultramarine. L’altra
conseguenza sarà rappresentata subito dopo dal fascio, che è la reazio
ne dei padri alla «necessità» in cui li pone la rivolta, in seguito alla qua
le si riuniscono, sconfiggono i ribelli e con il patto della prima legge agra
ria nasce la città eroica fatta dai nobili, costituiti nell’ordine, e dalla ple
be composta dai famoli che accettano il patto e che lavoreranno nelle co
lonie agrarie mediterranee. Infatti, Vico dirà nel paragrafo 40, quando
spiegherà nuovamente il significato del timone, che le colonie ultrama
rine sorgono soltanto « ’n difetto» delle colonie mediterranee, e aggiun
ge una precisazione: le prime trasmigrazioni avvennero tutte nell’età de
gli dèi degli egizi.
Con il timone, che simboleggiando un’espansione marittima rappre
senta la fine dell’età divina, Vico evidenzia e privilegia una conseguenza
diversa dal corso ordinario che porterà alla città eroica, quella di coloro
che, vinti, rifiutarono il patto e sfuggirono al dominio paterno ciclopico.
Egli situa la navigazione alla fine dell’età divina e indica un altro destino