IL TIMONE
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bensì alla fine dell’età eroica e soltanto in modo implicito, quando Vico
spiega le conseguenze di tutte le contese che danno nome all’età. Con
‘tutte’ alludo sia alle lotte esterne dovute al costume comune a «tutte le
genti eroiche di esercitare tra loro le guerre eterne con continove rube e
corseggi»27, delle quali la favola della guerra di Troia
è
una storia (per
cui la fine dell’errare dei suoi eroi segna la fine dell’età eroica greca), che
a quelle interne alla città che portano verso la libertà popolare, verso la
piena cittadinanza della plebe28, e con ciò verso la fine della saggezza dei
poeti teologi, dei «politici dell’età poetica de’ greci» che con il «canto»
degli auspici «tennero esse plebi in ossequio de’ lor ordini eroici»29. So
no contese che portano alla fine delle guerre non dichiarate e a non ve
dere più lo straniero come un nemico, oltre che alla sparizione, allo
sva
nire
delle false religioni della disuguaglianza: non vi
è
vincolo esclusivo
con l’altare che legittimi la differenza nell’accesso al potere o nel rico
noscimento dell’umanità.
Da tale insieme di contese eroiche Vico conclude che «molti capi, vin
ti o premuti, con quelli delle lor fazioni si fussero dati ad andar errando
in mare per ritruovar altre terre»30, e a favore di questa conclusione non
vi
è
testimonianza maggiore dell’elenco di esempi che la illustra. Vico di
stingue coloro che alla fine fanno ritorno nelle rispettive patrie, come
Menelao e Ulisse, da coloro che fissano la propria dimora in altre terre,
dando vita a colonie. Questi ultimi sono, in un primo momento, Cecro
pe, Cadmo, Danao e Pelope che si stabiliscono in Grecia, e Didone che,
in fuga dalla Fenicia, fonda Cartagine - perché, Vico avverte il lettore
probabilmente stupito, in Fenicia, Egitto e Frigia le contese eroiche av
vennero secoli prima poiché lì ebbe inizio l’umanità - e in un secondo
momento, tra i troiani, Capi che arriva a Capua, Enea nel Lazio e Ante
nore a Padova. Questo
è
tutto ciò che può rispondere al «vedremo» an
nunciato. I motivi della fuga sono di diversa natura, come del resto lo so
no le contese eroiche. Tra i protagonisti sono compresi gli eroi vincitori
greci - non, dunque, i «capi vinti o premuti» - e i vinti della guerra di
Troia, che sono equiparati, con la sola differenza della precedenza tem
porale, ai caratteri poetici dei primi fondatori di colonie in Grecia - fe
nici, egizi e frigi - e ai protagonisti della fondazione fenicia di Cartagi
ne, vale a dire quelli che Vico aveva passato in rassegna nella «Tavola cro
nologica» e che qui compaiono in forma estemporanea.
27
lbid
., § 639.
28 Nella libertà popolare «tutto il popolo è essa città»
(ibid.,
§ 621).
29
lbid.,
§ 661.
30
lbid.,
§ 660.