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JOSEP MARTfNEZ BISBAL
prima commentato. La fusione in quest’ultimo dei primi fondatori feni
ci, egizi e frigi e il riferimento alla «Tavola cronologica» sono pratica-
mente le uniche testimonianze conservate della prima espansione orien
tale nel Mediterraneo narrata come scoperta nella redazione del 1725
della
Scienza nuova
, con l’eccezione, è chiaro, del timone nella «Dipin
tura» e della sua relativa spiegazione. Stando ai testi, il timone, piuttosto
che servire a ricordare il contenuto della
Scienza nuova
del 1744, sembra
voler ricordare la ‘scoperta’ narrata nella redazione del 1725.
Ma guardando attentamente si capisce che i testi passati in rassegna
non sono contradditori e che la confusione della
Scienza nuova
del 1744
si chiarisce con la redazione del ’25. L’unica differenza importante è la
precedenza cronologica dei fenici sugli egizi che, con enfasi, il filosofo
napoletano evidenzia a partire dalla
Scienza nuova
del 1730. Ciò lo por
ta a cambiare sistematicamente l’ordine della ripetuta sequenza, che se
nella
Scienza nuova
del ’25 è articolata in egizi, fenici, frigi, nella reda
zione del 1730 lo sarà in fenici, egizi, frigi. E, senza dubbio, un cambia
mento importante che, unito alla preminenza emblematica attribuita al
l’età divina dei greci, in buona misura occulta nella versione del 1744 la
presenza degli egizi, molto più visibili nel
De constantia
e nella
Scienza
nuova
del 1725, e in parte minimizza altresì l’influenza culturale orien
tale in beneficio della ‘purezza’ autoctona della nazione greca. Eppure,
se non ci occupiamo di vane antichità o di purezze nazionali, credo che
l’unione dei testi consenta di ricostruire il racconto.
E l’interesse che può avere l’approfondimento del racconto è dovu
to, tra i vari motivi, al fatto che esso getta luce su una figura dell’umanità
dolente oltremodo necessaria nel racconto vichiano come lo è il famolo,
e sul suo peculiare accesso aH’‘umanità’ a partire dalla debolezza, il la
voro, la rivolta, il patto, e non a partire dalla forza che dominava le cime
e la creazione di un mondo poetico. Molti e molto noti sono i testi in cui
Vico insiste sull’estrema crudeltà che i padri e i nobili esercitano sui fa-
moli e sulla plebe41, così come altrettanto noto è il trionfo finale della
plebe su coloro che detenevano in forma esclusiva l’altare, il potere, e
con ciò il completo dispiegamento della vera natura umana. Tuttavia, co
me i famoli furono chiamati tali per la ‘fama’ dei padri che li accolsero e
‘clienti’ perché soltanto a causa del rifulgere del nome dei loro eroi ac
quistavano visibilità civile42, così la loro storia è narrata nella
Scienza nuo
va
a partire dal racconto della creazione e della morte del mondo poeti
co, vale a dire a partire dalla sapienza poetica con i suoi creatori, che ha
41 Per esempio
Sn44,
§§ 38,271-272, 666, 668.
42 «Altrimente non erano ravvisati, come se non fusser tra gli uomini»
(ibid.,
§ 556).