IL TIMONE
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inizio con i tre princìpi e che catalizza fortemente l’attenzione e lo sfor
zo di Vico, per cui le vicissitudini dei clienti e della plebe sono, in gene
re, espresse in forma indiretta raddoppiando il senso di alcune divinità
e personaggi eroici con l’aggiunta di ‘plebei’, vale a dire facendo un al
tro uso degli universali fantastici previi dei padri43.
Credo che lo splendore creativo dell’età divina e dei suoi poeti met
ta in ombra l’esperienza di umanizzazione di coloro che, senza la rivela
zione né il timore iniziale di Dio - anche se del dio rappresentato dal pa
dre - dediti al lavoro e con la volontà costante di cambiare lo stato di co
se, faranno irruzione nell’età umana in qualità di detentori della lingua
e delle leggi delle nazioni, ossia come coloro che iniziano ad essere sol
tanto ‘corpo’ sociale e ottengono la realizzazione della «ragione beni
gna», della vera natura dell’uomo44. E l’esperienza umana che va per
esempio - in linguaggio poetico - dalle «pietre» di Deucalione («gli stu
pidi della vita innanzi ferina») e dai «sassi semoventi» di Anfione («ba
lordi plebei»)45 al soggetto che legifera nell’assemblea e filosofeggia. Più
in ombra rimangono, come abbiamo visto, l’esperienza del famolo ribelle
che fugge per mare e la propagazione marittima dell’umanità, con il plu
ralismo culturale e la varietà socio-politica che presuppongono. È pro
babile che abbia qualche interesse raccontare la storia a partire dal fa-
molo e a partire da essa intraprendere, per esempio, l’analisi delle diffi
coltà che trova la repubblica popolare nel conservare stabilità. Si tratta
dell’interesse di fondo che mi fece notare la rilevanza del timone e che
portò la mia iniziale perplessità verso la preliminare revisione dei testi
qui presentati.
Per concludere, alcune osservazioni. A proposito della perdita di ri
levanza dei famoli fuggiti per mare per ribellarsi al maltrattamento che
ricevevano «fino all’anima» - rilevanza evidente nel testo del 1725 ed evi
denziata dal timone, ma assente nella redazione ultima della
Scienza nuo
va -
oltre a ciò che può essere dovuto alla volontà di mortificare la va
nità egizia, ho precedentemente notato che essa potrebbe essere dovuta
alla maggiore insistenza di Vico, nella redazione del 1744, sul tema del
radicamento naturale degli uomini nelle loro terre native e sullo svilup
po interno, completo e autonomo dell’identità delle nazioni. Le fughe
portatrici di civiltà sono marginali e la diffusione culturale è fortemente
combattuta, anche se non del tutto negata. Determinare meglio la mia
posizione al riguardo richiederebbe, tuttavia, prendere in considerazio-
43 Si tratta del canone mitologico che Vico formula in
ibid.,
§§ 579-581.
44
lbid.,
§ 973.
45
lbid.,
§§ 79, 81.