NOTE SU UN ESEMPLARE POSTILLATO DELLA SCIENZA NUOVA 1730
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che l’esemplare X III H 59 appartiene ad una fase successiva alle
Corre
zioni terze
e si colloca su un piano ‘antecedente’, distinto da quello del
le
quarte,
giudicate più vicine all’autografo e al testo del 1744 che alla
versione del 1730. La corrispondenza tra le ultime
Correzioni
e l’H 58
può essere giustificata da una serie di annotazioni di Vico contenute nel-
l
'Avviso al componitore
che è a tergo del codice autografo: in esso si ri
chiede che siano tenuti presenti i numeri posti al margine delle righe del
volume, stampati come punti di riferimento; mentre le
Correzioni terze
sono introdotte da una serie di
Avvisi al correggitore e componitore della
stampa
con l’invito ad ascrivere ai margini le annotazioni brevi, assenti
nelle
quarte,
perché tutte nell’esemplare a stampa predisposto11.
Nella parte dell’opera dedicata agli «Assiomi, o Degnità Filosofiche,
e Filologiche, diffinizioni, e poche discrete Domande,
che devon essere
gli Elementi di questa Scienza dell’Umanità»
Vico corregge l’esemplare a
stampa. Procede a una riorganizzazione di tutti i suoi ‘materiali’ e, in par
ticolare, alla revisione della numerazione delle
Degnità,
segnalando l’as
senza di alcune di esse (I, XIII, XLVIII, LI, LX). Qui è significativa la
natura degli interventi: si tratta, infatti, di modifiche che, in molti casi,
rimandano (con numeri in arabo nel margine laterale) a un apparato
esterno, cosicché il testimone XIII H 59 non sembra avere una dimen
sione autonoma. L’esempio rilevante è nel luogo in cui si segnala (senza
darne il testo) l’inserimento della
Degnità
I, quella dedicata all’uomo che
«per l’indiffinita natura della mente [...],
si fa regola dell’Universo».
Al
margine sinistro l’aggiunta del numero romano « I » - già contenuta nel
precedente volume di
Correzioni seconde -
è accompagnata dall’intro
duzione del numero 18 nel margine destro12. Se la
Degnità
(XIII nell’e
dizione del 1744) sulle
«idee uniformi
nate appo
intieri popoli
tra esso-
loro
non conosciuti,
debbon’avere un
motivo comune di vero»
appare per
la prima volta nelle
Correzioni prime,
nel postillato napoletano essa ri
compare dopo la
Degnità
rinumerata come XLIII, in un lungo brano tut
to cassato e dedicato a quelle prime
nazioni
«che non si poterono fon
dare
senza religione,
e
senza virtù;
e ne’ lor’incominciamenti
selvagge,
e
11 B.
CROCE,
Bibliografia vichiana accresciuta e rielaborata dii Fausto Nicolini
, 2 voli., N a
poli, 1947, voi. I, p. 52.
Cfr.
V.
PLACELLA,
Il resoconto di Vico su una mancata edizione della
Scienza nuova
e i problemi ecdotici
^//'Autobiografia.
Con un’Appendice di testi,
in «Annali
dell’istituto Universitario Orientale» XXV III (1986) 1, pp. 75-78,79-82. Con queste tesi con
corda
P. C
ri
STOFOLINI,
Introduzione
a
SniO,
p. 7.
12
SnH59,
p. 134 e
ibid., Correzioni, Miglioramenti, ed Aggiunte seconde,
p. V (tra le pp.
478 e 479, ora in Appendice a
Sn30,
pp. 397-398); G . V ico,
Principi di Scienza nuova d’intor
no alla comune natura delle nazioni
[Napoli, Stamperia Muziana, 1744], rist. anast. a cura di
M. Veneziani, Firenze, 1994, § 120, p. 72; d’ora in poi
Sn44.