NOTE SU UN ESEMPLARE POSTILLATO DELLA SCIENZA NUOVA 1750
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più la coltivazione, bensì ora i tributi determinati e naturali. Di qui comin­
ciò per i patrizi la vita oziosa, anziché quella virtuosa dei loro antenati: e la
vita oziosa fu tenuta sempre e in ogni luogo per caratteristica principale del­
la nobiltà21.
Anche in tale contesto è significativa l’intenzione dell’autore di ac­
centuare i motivi di discontinuità rispetto a suoi precedenti scritti, quan­
do, ad esempio, trattando dei plebei e della loro
«pretensione della Leg­
ge delle
XII. Tavole», cancella il brano che ne riferisce il contenuto ad
«altra Opera
nostra da
dieci anni
uscita alla luce». E, subito dopo, nella
Degnità
XVII (poi corretta come XIX), riferito il significato storico del­
le XII Tavole all’antico diritto naturale delle genti d’Italia, vengono ri­
cordate le precedenti pagine del
Diritto universale
e della
Scienza nuova,
per aggiungere a quest’ultima l’indicazione specifica di
«Prima»22
e so­
stituire l’indicazione «dieci anni» con «molti anni». Nel libro II, poi, trat­
tando
Della sapienza poetica,
il filosofo, a proposito «della politica eroi­
ca», si richiama alla legislazione decemvirale e alla seconda legge agraria
circa il «dominio quiritario» dei campi, per correggere, con una postilla
al margine laterale sinistro, il riferimento a una sua opera precedente (il
De uno
del 1720), fatta risalire a «dodici» e non a «dieci» anni prima.
D ’altra parte, un analogo intervento correttivo matura quando, interve­
nendo su «L e Repubbliche tutte [sono] nate da certi Principi Eterni de’
Feudi», Vico ricorda che «dagli
stranieri vifurono cangiate le Repubbli­
che da aristocratiche in popolari».
E, nella stessa pagina, introduce il ri­
ferimento alle «Annotazioni alla Tavola Cronologica», mentre è intera­
mente cancellato un brano sulla storia dell’origine delle XII Tavole:
E ci piace qui finalmente di terminar’ a far parole della
Favola
della
Leg­
ge delleXII. Tavole
venuta da
Atene
con quest’ultima pruova delle tante, che
n’abbiam fatto, che oltre a quello, che nel
Diritto Universale,
e nella
Scienza
Nuova
dimostrammo di
Cicerone,
che egli non mai la credette,
Varrone
il
dot­
tissimo delle Romane Antichitadi, Vorigini delle Divine, et Umane cose de’-
Romani,
stimò esser
tutte natie del Lazio,
e come natie tutte le ragionò25.
Se un intervento di questo tipo non basta forse da solo ad alterare la
tradizionale successione cronologica dei materiali d ’autore finora indi­
viduati, il riferimento all’opera di «dodici anni» prima (al
De uno
del
1720) consente di non escludere l’ipotesi che Vico, nel 1732, sia inter­
21
De const.,
cap. XX II, p. 604. Di Giarrizzo sono note le finissime analisi ricostruttive in
Vico, la politica e la storia,
Napoli, 1968, pp. 107 sgg. e 117 sgg.
22
SnH59,
pp. 129, 140,139.
2 }Ibid.,
pp. 282-291,290.
1...,81,82,83,84,85,86,87,88,89,90 92,93,94,95,96,97,98,99,100,101,...305