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FABRIZIO LOMONACO
[...] E ’n questi principj doveva
dar Aristotile,
ed altri, c’hanno scritto
della
Dottrina Iconomica-,
che per la mancanza di questa Scienza essi non po­
terono vedere per la parte de’
figliuoli,
e molto meno per l’altra de’
famoli',
perchè tutti i
Filosofi
ingannati da’
Filologi
stimarono, le
famiglie
nello
sta­
to di Natura
essere state
di solifigliuoli-,
onde sopra questa
falsa Iconomica
stabilirono appresso una più
falsa Politica,
della quale noi qui da questa par­
te
de’ Famoli,
ch’è
propia della Dottrina Iconomica,
incomincieremo a ragio­
nare30.
La relazione dei
famuli-clientes
con il potere dei padri
è
da riferire al­
la ricostruzione delPoriginaria vita familiare, avviata, nel
De constantia
,
trattando della «seconda epoca del tempo oscuro». Una relazione che
è
certo la novità dell’impostazione di Vico, attento, già nel
De uno,
a con­
frontarsi criticamente con la tradizione aristotelica, nonché a marcare la
propria distanza dal mondo degli eruditi per l’«opinione da tutti i filo­
sofi costantemente professata che furono le famiglie l’unico fondamen­
to dei civili governi»31. Alla decadenza della
gens
romana come gruppo
sociale autonomo subentra la progressiva affermazione della
familia pro­
prio iure
che costituisce una delle cellule fondamentali della società. In
essa sono i
patres
che, assunte le prerogative della
sapienza,
del
sacerdo­
zio
e del
regnum,
esercitano quella che Vico definirà, nella
Scienza nuo­
va
del 1744 e con significative varianti nell’edizione del 1730, un «
Im­
perio Monarchico
[...] negli
acquisti
de’ lor
figliuoli,
e molto più de’ fa-
moli [...]: il qual
dirittoMonarchico
fu loro serbato dalla
Legge delle XII.
Tavole
per tutti i tempi della Romana Repubblica:
PATRIFAMILIAS JU S VI­
TAE ET NEC1S IN LIBEROS E STO ».
Questa formula, riferita al testo decem­
virale e ricavata direttamente da Papiniano (in
Collat. Legum mosaicar.
et romanar.,
4, 8) e da Dionigi (II, 26)32, designa l’incondizionato domi­
nio del
pater
sui figli maschi e il modello stesso di governo politico nel­
l’antica Roma. Più originaria della norma positiva o del patto sociale
è
l’imposizione del vincolo del
pater familias
nei confini di quella «severa
custodia del diritto domestico» che rinvia alla «forma della repubblica
romana [...] mista di ottimati» e rappresenta, nel
De constantia,
il tema
che diSignori,
perché la ritennero anco dentro le
Repubblichepopolari».
È significativo il con­
fronto con il corrispondente brano (assente in X III H 59) in
CMA3,
in cui all’espressione del
1744
«dispotica Signoria
» corrisponde quella di
«sovrana signoria
» e si conserva il riferimen­
to all’«origine greca» del «
patrimonio
del padre di famiglia difonto» (cfr. Appendice a
Sn30,
p. 448).
)0SnH39,
p. 262.
31
De const.,
cap. XX I, p. 562;
De uno,
cap. CIV, p. 118.
32
Sn44,
§ 256, p. 96.
1...,84,85,86,87,88,89,90,91,92,93 95,96,97,98,99,100,101,102,103,104,...305