NOTE-- SU UN ESEMPLARI-; POSTILLATO DELLA SCIENZA NUOVA 1730
95
«in questi due interi libri [...] esposto con una continua discussione»33.
Notevole è la variante, nell’edizione del 1730, che attenua il richiamo
all’«imperio monarchico»:
[...] I
Padri
nello stato delle Famiglie dovetter’esercitare un
'infinita li­
bertà,
che è tanto dire, ch’un
Imperio Infinito,
solamente
sogetto a Dio
, così
nelle
persone,
come negli
acquisti
de’ loro
figliuoli,
e molto più de’
Famoli
rifuggiti alle loro terre: e sì che essi furon’i primi
Monarchi del Mondo:
de’
quali la
Storia Sagra
assi da intendere, ove gli appella
Patriarchi,
cioè
Padri
Principi-,
il qual
diritto Monarchico
fu loro serbato
dalla Legge delle XII. Ta­
vole
fin dentro i tempi della Romana Repubblica [...].
Qui non è irrilevante il riferimento all’edizione del 1725 con la po­
stilla che recita
«Prima»
a proposito della riflessione sul genere di «stati
civili delle famiglie de’ soli figliuoli» che nell’edizione del 1744 ritorna
nella confutazione di Bodin, reo di aver sostenuto l’antecedenza del go­
verno monarchico a quello aristocratico34. Il tema assume rilievo nel li­
bro V del 1730, dedicato alla trattazione
Del Ricorso delle Cose Umane,
nel risorgere, che fanno le Nazioni,
laddove la
«Dottrina Politica»
del fi­
losofo francese è confutata con riferimento alla
«successione delle Forme
politiche»,
espressione che il postillato XIII H 59 non manca di integra­
re con l’aggiunta di «
naturai
» a «
successione
», prima di intervenire non
meno significativamente in un contesto analogo dello stesso libro, eli­
minando il riferimento ai
«due equivoci
delle due voci
Regno,
e
Libertà
»
che resero ai politici incomprensibile il vero senso della
«libertà popola­
re
» di Roma35.
33
De const.,
cap. XXXV I, p. 712. Sulla nota analisi di S. Mazzarino
(Vico, l'annalistica e
il diritto,
Napoli, 1971) che ha visto nelle disposizioni relative alla «forma reipublicae roma-
nae optimatibus mixta» la «piena caratterizzazione del
regnumheroicum» (ibid.,
p. 69), si ve­
dano le osservazioni di R.
CAPORALI,
Heroes gentium. Sapienza e politica in Vico,
Bologna,
1992, p. 203 n.
34,9kH59, pp. 154-155 e
Sn44,
§ 1010, pp. 471 sgg. Sul tema, ma senza alcun riferimen­
to alla variante del 1730, cfr. P. VOCI,
Esame delle tesi del tonfante su la famiglia romana ar­
caica,
in
Studi in onore di Vincenzo Arangio-Ruiz nel XLV anno del suo insegnamento,
N apo­
li, s. d. [ma 1953], in partic. pp. 105-106, propenso a smentire la definizione bonfantiana del­
la famiglia quale «società politica», giacché «in Vico, come in Aristotele, non si va oltre la me­
tafora»
(ibid.,
p. 106). Di P. Bonfante si veda in partic.
Scritti giuridici varii. I. Famiglia e suc­
cessione,
Torino, 1916, con riferimento al brano di
Sn44,
pp. 102-103 e n.
35
SnH59,
pp. 433,436. Le due espressioni «regno» e «libertà» risultano in un altro bra­
no riferito alla
Legge Petelia
e interamente cassato in XIII H 59: «perchè per gli
equivoci
di
due parole
regno,
e
libertà,
si è comunemente creduto, che ’l
Romano
fusse stato
regno mo­
narchico» (ibid.,
p. 128).
1...,85,86,87,88,89,90,91,92,93,94 96,97,98,99,100,101,102,103,104,105,...305