96
FABRIZIO LQMONACO
5.
Alla delicata questione dell’origine della vita civile fa riferimento il
rinvio di Vico, nel 1730, al
mito
dello «scudo d’Achille», nell’argomen-
tata tesi su: «Le Repubbliche tutte [sono] nate da certi Principi Eterni
de’ Feudi»36; mito destinato, però, a essere ridiscusso nei «Repilogamenti
della Storia Poetica», assenti nel postillato dell’edizione del 1730 ma do
cumentati nelle
Correzioni terze
(e, poi, nella
Scienza nuova
del 1744), da
riferire, anche in questo caso, a una fase di elaborazione immediatamente
successiva al testo del 1730 e al X I I IH 59. In quei
Repilogamenti
è trac
ciata, con straordinaria acutezza e illuminante sintesi, una storia delle ar
ti come storia del mondo umano dall’epoca delle
famiglie
a quella del
piacere
coincidente con la pratica delle
danze
:
E finalmente vi si vedeva descritta la
Storia dell’Arti dell’Umanità
, dan
dole incominciamento dall
'epoca delle Famiglie:
perché prima d’ogni altra
cosa vi si vedeva il
Padre Re, che con lo scettro comanda, il bue arrosto divi
dersia’ mietitori
: dappoi vi si vedevano piantate
vigne,
appresso
armenti, pa
stori,
e
tugurj-,
e in fine di tutto v’erano descritte le
danze.
La quaPImmagi-
ne con troppo
bello, e vero ordine di cose umane
sponeva ritruovate prima
l
'arti del necessario
la
villereccia,
e prima del
pane,
dipoi del
vino-,
appresso
quelle
debutile,
la
pastoreccia
; quindi, quelle del
comodo,
l’
Architettura ur
bana;
finalmente quelle del
piacere,
le
danze01.
Nel postillato XIII H 59 il libro sulla «Sapienza Poetica» ricorda an
cora lo «scudo di Achille» «nel quale si contiene la
Storia del Mondo
fin
dalla sua Criazione, e ’n questo luogo è fissata l’
Epoca delle Famiglie
in
nanzi a
quella delle Città».
E qui interessante la correzione che subito do
po interviene per cancellare il riferimento ad «altra
Opera nostra»
e si in
troduce la postilla «[come] appresso sarà [spiegato]»38, quasi a raffor
zare l’interesse nuovo con il quale si intende affrontare la questione ome
rica, sottolineando il progressivo approfondimento come un vero e pro
36
Sn30,
pp. 225 sgg. e
SnH59,
pp. 282 sgg.
37
Sn44,
§ 686, p. 330. Nelle
CMA3
è citato il padre Montefau<;on, «il quale noi vedem
mo dopo aver dato alle Stampe le nostre
Lezioni Omeriche
, dove tratta dell’
Armi degli Anti
chi,
e spezialmente degli
Scudi,
rapporta d ’un
Letterato Francese l’interpretazione dello Scudo
d’Achille,
e l’adorna con molta lode d ’
erudizione,
e d
'ingegno-,
preghiamo il
Leggitore,
che va
da ad esso» (Appendice a
Sn30,
p. 472).
38
Sn! 159,
p. 292. In proposito, nelle
CMA3
è scritto: «D a noi ne’
Principi del Diritto Uni
versale
si è in buona parte spiegato, ma spiegherassi appieno qui apresso» (Appendice a
Sn30,
p. 462). Nel 1744 il tema è approfondito in un brano (assente in
Sn30)
con riferimento al di
ritto penale codificato nelle XII Tavole, «perchè, con tali
litui
presi gli
auspicj,
che le coman
dassero,
i padri
dettavano le
pene
de’ loro
figliuoli,
come nella
Legge delle XII. Tavole
ne pas
sò quella del
Figliuol’empio
[...]: onde l’
unione
di tali
verghe,
o ///«/significa la
generazione
dell’imperio Civile
, la quale si è qui ragionata»
(Sn44,
§ 617, p. 290).