100
SARA FORTUNA
lisemici, in quanto frutto di oscurità e
confusione del pensiero, la posizione vi- •
chiana si situa invece agli antipodi ri
spetto a questa convinzione. Essa ritiene
non solo che la polisemia e persino le op
posizioni semantiche e le contraddizio
ni5 siano espressione del funzionamento
del nostro linguaggio, del suo carattere
dinamico, della sua variabilità storico
culturale, e del suo essere costantemen
te agganciato alla corporeità e alla
espressività, ma anche che la filosofia
non possa che utilizzare gli stessi stru
menti se vuole comprendere la natura
del significare.
1.
L’aspetto della Provvidenza.
Rispet
to all’ipotesi interpretativa qui proposta
sul ruolo fondamentale della nozione di
aspetto nella
Scienza nuova
, è particolar
mente interessante che la prima appari-
zione del termine si abbia nel commento introduttivo alla Dipintura, a
poche righe dall’inizio dell’opera.
Ci troviamo in apertura di quell’originale e densissima introduzione mi
sta, in forma di immagine e di commento verbale, la «Spiegazione della
Dipintura proposta al frontespizio che serve per l’introduzione dell’ope
ra» - così recita il lungo titolo - che Vico inserisce dall’edizione del 1730:
Il
triangolo luminoso con ivi dentro un occhio veggente egli è Iddio con
l
'a sp etto
della sua provvidenza, per lo qual aspetto la metafisica in atto di
estatica il contempla sopra l’ordine delle cose naturali, per lo quale finora
l’hanno contemplato i filosofi6.
5 Si concorda in proposito con le riflessioni di Mazzotta sulla necessità, avvertita da Vi
co, di riformare il linguaggio della filosofia attraverso una curvatura poetica: «La priorità del
la poesia sulle sbiadite astrazioni del discorso è anche la matrice creativa dell’opera di Vico.
Essa lo conduce prima di tutto all’intuizione che la grammatica logica e la geometria lineare,
che caratterizzano l’esposizione filosofica tradizionale, non possono esprimere le configura
zioni di una realtà mobile, in cui le esperienze più contraddittorie sono simultaneamente
coinmplicata» (G.
MAZZOTTA,
La nuova mappa del mondo. Lafilosofia poetica di Giambatti
sta Vico,
Torino, 1999, p. XIX).
6 G.
VICO,
Scienza nuova 1744,
in Id.,
Opere, 2
voli., a cura di A. Battistini, Milano, 1990,
voi. I, capov. 2; corsivo mio. D’ora in poi
Sn44.