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SARA FORTUNA
Nelle diverse occorrenze della
Scienza nuova
il termine «aspetto» ha
però un impiego tutt’altro che unitario: si trovano in molti passi acce
zioni tra loro indipendenti, mentre la sintesi di più accezioni avviene so
lo in alcuni punti teoreticamente significativi. Caso esemplare di tale sin
tesi è il passo che apre la «D ipintura» che abbiamo sopra citato e su cui
ritorneremo.
Passiamo ora a illustrare rapidamente tale varietà di accezioni così co
me essa ci viene presentata in due vocabolari storici, il
Grande diziona
rio della lingua Italiana
di Battaglia e il suo antenato, il
Dizionario della
lingua italiana
del Tommaseo.
Nel Battaglia già le prime due accezioni - 1 «Il vedere, vista, sguar
do» e 2 «ciò che si presenta alla vista, appare a chi guarda; la figura, la
forma che assume, il modo in cui appare» - mostrano una peculiare d i
varicazione semantica che conferisce al termine una particolare struttu
razione enantiosemica, la diatesi attivo-passivo, rilevata già da Quondam
a proposito dell’uso dantesco. Si tratta di quella polarità che fa dell’a
spetto sia il vedere, la vista lo sguardo, che quello che ad esso si offre e,
insieme, la prospettiva da cui esso si presenta e, quindi, la forma, la fi
gura. Da un ulteriore ampliamento che scaturisce nuovamente dalle ac
cezioni precedenti «aspetto» indica poi anche il volto, la fisionomia: «3
Per estens. Sembiante, figura, volto, faccia (ed esprime il modo in cui si
presenta una persona, ciò che ne appare e può vedersi all’esterno)».
Un’ultima estensione semantica, che include virtualmente i tratti
espressivi, è compresa nella voce del Tommaseo, che significativamente
associa nella definizione principale questi tre livelli e li riconduce all’e
timo latino: «L’atto del riguardare e del vedere; e l ’oggetto e gli oggetti
guardati e veduti; e l’impressione che ne viene al senso e all’animo. I qua
li significati germinano dalla radice di
Adspicio
e dalla forma grammati
cale di
adspectus
» ' 5. Qui Tommaseo introduce l’impressione che è il cor
relato del tratto espressivo che, percepito, produce una determinata im
pressione nell’osservatore.
A queste accezioni fondamentali se ne aggiunge un’ultima importan
te, nel Battaglia descritta al punto 5 come «punto di vista prospettiva se
condo cui si considera uno spettacolo, un oggetto, un episodio, un fat
to, un problema»16e nel Tommaseo al punto 17 come «aspetto è ciò che
francesemente punto di vista, meglio e più breve dicesi aspetto». Di se
guito è riportata da quest’ultimo l’espressione «muta aspetto» spiegan
do che ciò che cambia è «la cosa non della materiale apparenza, ma del-
15 N.
TOMMASEO,
Dizionario della lingua italiana,
Torino, 1929, voi. I, pp. 661-662.
16 S.
BATTAGLIA,
Grande dizionario della lingua italiana,
T orino, 1994, p. 739.