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SARA FORTUNA
re primario: da un lato quello epistemologico attraverso cui Vico defini
sce i principi della propria Scienza che fa riferimento, articolandoli ge
rarchicamente, agli elementi costitutivi, attraverso cui la scienza vichia
na
è
organizzata. Già nelle pagine dell’introduzione, approfondendo la
questione del carattere della nuova scienza ricorda come un suo «p rin
cipale aspetto»
è
di essere «storia ideale eterna» (e dunque a sua volta
una sorta di ossimoro, una sintesi di termini contraddittori o piuttosto
un superamento di concezioni contrapposte) e come, grazie a tale pro
spettiva «viene questa Scienza ad essere una filosofia dell’autorità»20. Più
oltre si menziona « la dottrina del diritto naturale delle genti» come « a l
tro principal aspetto con cui si dee guardar questa Scienza»21.
Tale uso epistemologico viene reso esplicito e, per così dire, sistema
tizzato nella sezione «Metafisica poetica», nel capitolo intitolato «Co
rollari D’intorno agli Aspetti Principali di questa Scienza», in cui si ri
cordano in successione i suoi sette principali aspetti: 1) Teologia Civile
Ragionata della Provvidenza; 2) Filosofia dell’Autorità; 3) Storia d ’uma
ne Idee; 4) Critica Filosofica; 5) Storia Ideal’Eterna; 6) Sistema del Di
ritto Naturale, 7) Principi di Storia Universale.
Abbiamo già accennato che, riferito alle relazione tra provvidenza e
metafisica (alias tra occhio che guarda e donna che contempla), la no
zione di aspetto deve essere compresa come una sintesi delle sue molte
plici accezioni22.
Riprendiamo adesso brevemente questa osservazione a partire dal no
stro carattere della Dipintura, lo sguardo alias la Provvidenza: «aspetto»
è
qui lo sguardo, l’attività visiva, ma
è
anche la prospettiva da cui si guarda,
è
la figura ritratta come animata, attiva (essa irradia tutto intorno una lu
minosità solare). Si osservi inoltre che il raggio dello sguardo
è
contempla
to non con gli occhi, ma con il petto dalla metafisica. Lo sguardo della me
tafisica agisce attraverso il petto, il cuore, quella parte del corpo che
è
sede
abitualmente delle passioni (il luogo dove il sangue ribolle per ricordare la
nota analisi vichiana del primo modo di significare l’ira)25, probabilmente
per questo Vico precisa che la metafisica «ha il cuore terso e puro, non lor
do né sporcato da superbia di spirito o da viltà di corporali piaceri»24.
Lo sguardo della divinità ritratto come un raggio penetra nel petto
della metafisica, si proietta fuori di essa (rifratto in uno spettro ancor più
20Sn44,
§ 7.
21
Sn44,
§ 13.
22 Si veda anche
N
icolini
,
op. cit.,
p. 21.
23
Sn44,
§ 460.
24 Ivi, § 5.