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SARA FORTUNA
conducono i primi uomini a vedere nei fenomeni naturali una divinità.
Nella nostra ipotesi, di questa equivalenza è un buon indicatore il ter­
mine aspetto.
Del primo processo di simbolizzazione attraverso la percezione im­
maginifica del Cielo (caratteri poetici, gesti e nomi onomatopeici) Vico
dà infatti una formulazione analoga:
si finser il Cielo esser’ un gran
Corpo animato,
che per tal’ aspetto chia­
marono
G
iove
,
il primo Dio delle Genti Maggiori; che col fischio de’ ful­
mini e col fragore de’ tuoni volesse dir loro qualcosa: e sì incominciarono a
celebrare la naturale Curiosità, ch’è figliuola dell’ignoranza e madre della
Scienza, la quale partorisce nell’aprire che fa della mente dell’uomo la Ma­
raviglia
e poco oltre
e particolarmente nell’aspetto del Cielo, subito danno nella curiosità
[...]26.
Vico fa qui riferimento, attraverso il termine aspetto, ad una origina­
ria produzione semantica: quella che coglie nella percezione immagina­
tiva del cielo, il primo senso comune, la divinità che fonda le società uma­
ne, Giove e i suoi equivalenti nelle altre nazioni. Si osservi che, rispetto
al brano iniziale è qui posta in primo piano la dimensione sonora, espres­
sa dal fulmine e dal tuono, ma che essa è complementare rispetto a quel­
la visiva, alla dimensione dell’aspetto come sguardo che assume maggior
evidenza in altri passi (si veda ad esempio proprio nella conclusione del­
l ’opera:
sentivano l’aspetto del Cielo esser loro terribile, e perciò impedir loro
l’uso della Venere27.
Entrambe le dimensioni hanno un corrispettivo semantico: quella so­
nora porta all’invenzione dei primi termini onomatopeici, quella visiva
all’invenzione dei primi caratteri poetici ed entrambe sono connesse al­
la dimensione espressiva, anch’essa polivalente, che induce particolari
comportamenti all’origine di un nuovo ordine sociale e politico attra­
verso la nascita della divinazione con cui si creano le prime leggi. In que­
sto senso, in un altro passo, si approfondisce ulteriormente la corri­
spondenza tra il Dio-Provvidenza del mondo giudaico-cristiano e lo
Zeus-origine della divinazione su cui si fondano le nazioni gentili:
26
Sn44,
§ 377.
27 Ivi, § 1098.
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