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FABRIZIO LOMONACO
minuziosa ricognizione delle fonti classiche: dal Plauto del
De antiquis
sima
al Cicerone del
De ration e
, rivolti entrambi contro il ‘moderno’ Car
tesio e all’Orazio
àe\YArs p o etica
15, dal Polemone di Diogene Laerzio e
dal Dionigi Longino nel libro III della
Scienza nuova
al Lucrezio, al Vir
gilio e al Terenzio del
Comm ento
nicoliniano16, dal Sallustio e dal Taci
to della
Coniuratio
fino agli echi di Seneca nelle
Orazioni11,
dall’Aristo-
tele del
VEtica a Nicomaco,
fonte delle definizioni di
aequitas
e
prudentia,
al Polibio richiamato nella teorizzata tripartizione delle forme di gover
no18. Una ricognizione tutta sorvegliata direttamente da Piovani, impe
gnato finanche a moderare eccessi polemici e ad accogliere, con squisi
ta discrezione, qualunque replica, priva, però, «d ’ogni personalismo e
aliena da un’ironia che non si addice a rivista specialistica»19. Scopo del
«Bollettino» era di accogliere gli esiti delle discussioni e delle ricerche
dal Piovani stesso volute e organizzate nei seminari di studio che, agli
inizi degli anni Settanta, sollecitarono periodicamente - nelle aule del
l’istituto di Filologia Moderna dell’Ateneo napoletano - filosofi, storici,
linguisti, filologi classici e moderni a interventi sulla tradizione e il testo
degli scritti, tecnicamente complicati dall’intenzione di introdurre ap
parati critici e di rinnovare il siglario, la paragrafatura, la punteggiatura
particolare, sulle soluzioni ortografiche e la ricerca delle fonti classiche (M.
GIGANTE,
Sull’e
dizione d elle
Orationes
vichiane
, ivi, VI (1976), pp. 153-158). Decisamente positivo è il giu
dizio di Giovanni Nencioni, secondo il quale, Visconti «ha adempiuto al sacro ufficio di pub
blicare la prima orazione così come l’avrebbe pubblicata il Vico stesso. Con questo spirito era
perfettamente legittimo rispettare gli usi grafici e anche le ‘bizzarrie’ grafiche del Vico, in quan
to - queste seconde - soluzioni arbitrarie ma costanti, non mere sviste o errori»
(Giovanni
Nencioni a Pietro Piovani
, Firenze, 5 novembre 1975, ora in Archivio della «Fondazione Pie
tro Piovani per gli Studi Vichiani», cartella 10/b [c. lr-v], c. Ir).
15 Cfr. i contributi di A.
CORSANO,
Vico, Plauto e Cartesio,
in questo «Bollettino» IV
(1974), pp. 140-142; ID.,
Cicerone, il diritto e Vico,
ivi, VII (1977), pp. 122-123 e S. Ckra-
SUOLO,
L’inedito vichiano sull’
Arte poetica
di Orazio
, ivi, IV (1974), pp. 36-50;
I
d
.,
Vico ese
geta dell'A tte
poetica
oraziana,
ivi, VIII (1978), pp. 82-97.
16 Cfr.
M.
GIGANTE,
Polemone, non Palemone,
ivi, V (1975), pp. 126-127; L.
ALFONSI,
Ancora p er Polem one,
ivi, VI (1976), pp. 158-159;
G . MARI ANO,
Note sulla presenza d el
itepi
Syotx;
n ell’opera vichiana,
ivi, VII (1977), pp. 125-138 e P.
C
herchi
,
Cinque piccole chiose al
«gran comm ento» di F. Nicolini,
ivi, VI (1976), pp. 159-161.
17Cfr. C.
PANDOLFI,
M odelli classici della
Principum Neapolitanorum Coniurationis An
ni MDCCI Historia
di G. Vico,
ivi, VII (1977), pp. 31-57 e Id.,
Eco di Seneca in Vico,
ivi, V ili
(1978), pp. 109-112.
18Cfr.
G . GlARRIZZO,
Aequitas
e
Prudentia:
storia di un
topos
vichiano,
ivi, VII (1977),
pp. 5-30 e N.
B
obbio
,
Vico e la teoria delle fo rm e di governo,
ivi, VIII (1978), pp. 5-27.
19 Così si legge in
Pietro Piovani a Paolo Cherchi,
Napoli, 9 giugno 1979, lettera in co
pia, ora in Archivio della «Fondazione Pietro Piovani per gli Studi Vichiani», cartella 6/1, c.
1. Sui temi della polemica si veda M.
G
igante
,
Postille a quattro chiose,
in questo «Bolletti
no» VII (1977), pp. 123-125 eia relativa replica di P.
CHERCHI,
Chiose postillate,
ivi, X (1980),
pp. 192-193.