II. NUOVO MONDO NELLA SCIENZA NUOVA
125
taciuti da Vico nella
Scienza nuova
del 1744 «probabilmente per un’al
tra intromissione del suo censore ecclesiastico Giulio Torno»13, come
suppone Fausto Nicolini nel suo
Commento storico alla seconda Scienza
nuova
, o forse per l’apologetica incoerenza che spinse Vico, come osser
va Gerbi nella già menzionata
Disputa sul Nuovo Mondo14,
a ritenere la
civiltà biblica esente dai sacrifici umani, nonostante i casi di Abramo15e
di lefte16. La storia sacra del popolo eletto, infatti, si differenzia note
volmente da quella delle nazioni gentili perché «gli ebrei si giovarono al
tresì di un aiuto straordinario del vero Dio, ma le restanti nazioni s’inci
vilirono per opera dei soli lumi ordinari di provvidenza»17. La storia del
popolo ebraico ha, dunque, per Vico, un valore sacro per l’intero corso
delle nazioni civili. Il diretto intervento della Provvidenza divina rende
questa storia un paradigma di verità a cui incessantemente si avvicinano
le singolari storie dei popoli civili. Il rapporto tra storia sacra e storia pro
fana18ripropone, in qualche modo, la nota distinzione vichiana tra la fi-
15 F.
N
ico lini
,
Commento Storico alla Seconda Scienza nuova,
2 voli., Roma, 1949, voi. I,
p. 21J.
14 «1 sacrifici umani [...] sono un fenomeno universale, e proprio quindi d’una certa fa
se dello sviluppo di tutte le civiltà. Non però della biblica, che il Vico cerca di dimostrare, con
apologetica incoerenza, esente da sacrifici umani, nonostante Abramo e lefte»
(GERBI,
op. cit.,
p. 812).
15 «Dopo queste cose Dio mise alla prova Abramo e gli disse: ‘Abramo, Abramo!’. Ri
spose: ‘Eccomi!’. Riprese: ‘Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel terri
torio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che Io ti indicherò’. Abramo si alzò di
buon mattino sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olo
causto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato [...]. Poi Abramo stese la
mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo
e gli disse: ‘Abramo, Abramo!’. Rispose: ‘Eccomi!’. L’angelo disse: Non stendere la mano con
tro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio,
il tuo unico figlio’. Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un
cespuglio»
(Genesi, 2 2 ,
1-19).
16 «lefte fece voto al Signore e disse: ‘Se Tu mi dai nelle mani gli Ammoniti, la persona
che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso
dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l’offrirò in olocausto’. Quindi lefte raggiunse gli Am
moniti per combatterli e il Signore glieli diede nelle mani [...]. Poi lefte tornò a Mizpa, ver
so casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia con timpani e danze. Era l’unica figlia: non ave
va altri figli, né altre figlie. Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: ‘Figlia mia, tu mi hai ro
vinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signo
re e non posso ritirarmi’»
(Giudici,
11, 29-40).
17 C
roce
,
op. cit.,
p. 95.
18 Tale tema costituisce un punto fondamentale per la comprensione del pensiero di Vi
co. Paolo Rossi neH’importante studio
I segni del tempo. Storia della terra e storia delle nazio
ni da Hooke a Vico
(Milano, 1979) ricostruisce il dibattito critico su tale argomento. Acco
gliendo la tesi di Arnaldo Momigliano
(La nuova storia romana di Vico,
in «Rivista storica ita
liana» LXXVII, 1965, pp. 773-790, in partic. p. 778) su Vico che intende «difendere la prio-