128
GIOVANNI ANTONIO LOCANTO
L’intervento diretto della divina Provvidenza, la memoria del proprio an
cestrale passato caratterizzano la singolare esperienza storica della religione
ebraica destinata a distinguersi dalle altre forme di religiosità gentilizia:
La religion ebraica fu fondata dal vero Dio sul divieto della divinazione,
sulla quale sursero tutte le nazioni gentili.
Questa Degnità è una delle principali cagioni per le quali tutto il mondo
delle nazioni antiche si divise tra ebrei e genti25.
La distinzione in due livelli tra storia sacra e storia profana riflette,
ovviamente, la differenza strutturale tra il cristianesimo inteso come pre
senza effettuale della verità, e le altre ‘false’ religioni incapaci di elevar
si oltre i capricci dei sensi, eppure animate anch’esse dal soffio della di
vina Provvidenza:
Con quella essenzial differenza traila nostra cristiana, ch’è vera, e tutte
l’altre degli altri, false: che, nella nostra, fa virtuosamente operare la divina
grazia per un bene infinito ed eterno, il quale non può cader sotto i sensi, e,
’n conseguenza, per lo quale la mente muove i sensi alle virtuose azioni; a
rovescio delle false, ch’avendosi proposti beni terminati e caduchi così in
questa vita come nell’altra (dove aspettano una beatitudine di corporali pia
ceri), perciò i sensi devono strascinare la mente a far opere di virtù26.
Con tutta evidenza il cristianesimo assume, nelle pagine di Vico, il suo
importante ruolo di religione guida di tutte le altre. La religione dei cri
stiani, infatti, non è una semplice rappresentazione del sacro, ma piutto
sto costituisce la presenza effettuale della verità nel corso della storia27.
Del resto, a questa superiorità di contenuto rispetto alle altre religioni cor
risponde, inevitabilmente, anche una maggiore consapevolezza culturale:
E tutto ciò in forza della cristiana religione, ch’insegna verità cotanto su
blimi che vi sono ricevute a servirla le più dotte filosofie de’ gentili, e colti-
rito non più che cinquecento anni innanzi di Gesù Cristo. E la filosofia confuciana, confor
me a’ libri sacerdotali egiziaci, nelle poche cose naturali ella è rozza e goffa, e quasi tutta si
rivolge ad una volgar morale, o sia moral comandata a que’ popoli con le leggi» (ivi, § 50,
pp. 459-460).
25 Ivi, §§ 167-168, p. 505.
26 Ivi, § 1110,p. 970.
27 «Come in tutti i movimenti dialettici una questione immediatamente si impone: qual è
il motivo principale che dà energia al movimento e produce la sintesi conclusiva? In Hegel,
la risposta è stata l’idea. In Vico, la risposta è duplice. In ultima istanza, è la Provvidenza; più
immediatamente, anche nell’ordine della scienza, è il mito» (A. R.
CAPONIGRI,
Filosofia efi
lologia: la ‘nuova arte della critica’ di Giambattista Vico,
in questo «Bollettino» XII-XIII, 1982-
1983, p. 52).