IL NUOVO MONDO NELLA SCIENZA NUOVA
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va tre lingue come sue: la più antica del mondo, l’ebrea; la più delicata, la
greca; la più grande, ch’è la latina. Talché, per fini anco umani, ella è la cri
stiana la migliore di tutte le religioni del mondo, perché unisce una sapien
za comandata con la ragionata, in forza della più scelta dottrina de’ filosofi
e della più colta erudizion de’ filologi28.
La superiorità del cristianesimo sulle altre forme di religione non
compromette assolutamente la possibilità che anche le nazioni gentili
giungano ad un loro sviluppo civile29. Le altre religioni, rispetto al cri
stianesimo, costituiscono, infatti, una prima essenziale tappa dell’evolu
zione storica che condurrà gli uomini dalla ferinità degli antri alla civiltà
delle nazioni. I sacrifici umani compiuti dagli amerindi si inscrivono al
lora nel più ampio disegno voluto dalla Provvidenza. La religiosità ame
ricana, come le altre antiche intuizioni della verità che stanno alla base
della civiltà europea, costituisce la primordiale tappa del progressivo per
corso di purificazione dell’idea di Dio e del conseguente controllo sul
l’immediata emozionalità dei sensi: «Vico riconosce che l’immagine che
inizialmente gli uomini si sono fatti di Dio è falsa nel contenuto, poiché
essa si costituisce attraverso la fantasiosa dilatazione di fenomeni e for
ze naturali. Però conferma continuamente che essa è vera in idea in quan
to la capacità poetica da cui scaturiscono quelle elaborazioni è stata pre
disposta dalla Provvidenza divina che, prevedendo il progressivo ab
brutimento dei discendenti di Adamo, aveva organizzato la coscienza
umana in maniera che, anche per la via traversa dei sensi, potesse rie
mergere una qualche idea di Dio»30.
L’intuizione della divinità sentita dai primi uomini come incarnata
nelle incontrollabili forze della natura, l’idea tutta vichiana del
conato,
così come la teoria dell’«eterogenesi dei fini», costituiscono i divini stru
menti dei quali la Provvidenza si serve per forgiare il corso dell’umana
natura. Il quadro che emerge alla fine è quello di una
«storia ideal eter-
™Sn44,
§ 1094, p. 956.
29 L’assenza di sincronia che contraddistingue il tempo storico vichiano determina, tutta
via, un più rapido sviluppo dei popoli geograficamente vicini al popolo eletto: «Sta di fatto
che, notando tale assenza di sincronia, Vico attribuisce la priorità cronologica proprio ai po
poli del Vicino Oriente, a quelli cioè che confinando con il popolo eletto hanno tratto da que
sta vicinanza un impulso ad accelerare la propria evoluzione. Ne è una riprova il fatto che le
nazioni più lontane, quelle totalmente sconosciute al popolo ebraico come i messicani, ap
paiono più tarde nel risvegliarsi alla vita civile, compiacendosi di pratiche e di costumi di ar
caica ferocia anche in epoca recentissima» (D.
PASTINE,
Teocrazia e storia sacra in Kirchere Vi
co,
in questo «Bollettino» X, 1980, p. 160).
30A. M.
JACOBELLIISOLDI,
Coscienza civile ed esperienza religiosa in G.
fi.
Vico,
Brescia,
1983, p. 158."