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GIOVANNI ANTONIO LOCANTO
na, sopra la quale corron in tempo le storie di tutte le nazioni ne’ loro
sorgimenti, progressi, stati, decadenze e fini»31. Una tale storia è con­
traddistinta dallo sviluppo triadico dell’età degli dèi, degli eroi e degli
uomini, come si evince dalla lettura della celeberrima Degnità LUI: «G li
uomini prima sentono senz’awertire, dappoi awertiscono con animo
perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura»32.
La scoperta del Nuovo Mondo offrì a Vico l’opportunità di verificare
la fondatezza delle sue tesi sulla società delle origini; su quella prima età
degli dèi caratterizzata dalla potenza creatrice della fantasia, dal carattere
poetico delle prime leggi, dalla vicinanza al canto delle prime forme di co­
municazione, e dall’utilizzo dei geroglifici come prima forma di scrittura.
Il senso del sacro costituisce il motore divino che smuove l’uomo dalle te­
nebre dell’ignoranza e lo inizia ad una prima forma di religione:
Adunque la sapienza poetica, che fu la prima sapienza della gentilità, do­
vette incominciare da una metafisica, non ragionata ed astratta qual è que­
sta or degli addottrinati, ma sentita ed immaginata quale dovett’essere di tai
primi uomini, siccome quelli ch’erano di niuno raziocinio e tutti robusti sen­
si e vigorosissime fantasie [...], ed ora il confermiamo con gli americani, i
quali tutte le cose che superano la loro picciola capacità dicono esser dèi33.
Il carattere fantastico della religiosità amerinda è affiancato da una
primissima elaborazione poetica delle leggi:
Ora, ritornando dalle leggi alle storie, riferisce Tacito ne’
Costumi de’ger­
mani antichi
che da quelli si conservavano conceputi in versi i princìpi del­
la loro storia; e quivi Lipsio, nelle
Annotazioni
, riferisce il medesimo degli
americani [...]. E qui si facci questa importante riflessione: che, se i popoli
si fondarono con le leggi, e le leggi appo tutti furono in versi dettate, e le pri­
me cose de’ popoli pur in versi si conservarono; necessaria cosa è che tutti i
primi popoli furono di poeti34.
Del resto il confronto tra «germani antichi» e «americani» è presen­
te in un altro passo decisivo della redazione del 1744 della Scienza nuo­
va, in cui Vico individua l’origine dei «giganti patagonici» nel diluvio
universale:
Nel quale le madri, come bestie, dovettero lattare solamente i bambini e
laciargli nudi rotolare dentro le fecce loro propie, ed appena spoppati ab­
31
S»44,
§ 349, p. 552.
32 Ivi, § 218, p. 515.
33 Ivi, § 375, pp. 569-570.
34 Ivi, §
470, p. 627.
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