IL NUOVO MONDO NELLA SCIENZA NUOVA
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bandonargli per sempre; e questi - dovendosi rotolare dentro le loro fecce,
le quali co’ sali nitri maravigliosamente ingrassano i campi; - e sforzarsi per
penetrare la gran selva, che per lo fresco diluvio doveva esser foltissima, per
gli quali sforzi dovevano dilatar altri muscoli per tenderne altri, onde i sali
nitri in maggior copia s’insinuavano ne’ loro corpi; - e senza alcuno timore
di dèi, di padri, di maestri, il qual assidera il più rigoglioso dell’età fanciul­
lesca; - dovettero a dismisura ingrandire le carni e Tossa, e crescere vigoro­
samente robusti, e sì provenire giganti. Ch’è la ferina educazione, ed in gra­
do più fiera di quella nella quale, come nelle
Degnità
si è sopra avvisato, Ce­
sare e Tacito rifondono la cagione della gigantesca statura degli antichi ger­
mani, onde fu quella de’ goti che dice Procopio, e qual oggi è quella
de los
patacones
che si credono presso lo stretto di Magaglianes [...]. Di giganti co­
sì fatti fu sparsa la terra dopo il diluvio35.
La riflessione di Vico sulle origini degli americani è del tutto estranea
alle tesi dei maggiori esponenti della cultura europea dell’età moderna36.
Il filosofo napoletano, infatti, non è animato dal tentativo di strumenta­
lizzare la comune radice etnica, intesa come eredità di Adamo delle stir-
35 Ivi, § 369, pp. 564-565. Per un’accurata ricostruzione della ‘gigantologia’ vichiana cfr.
R.
MAZZOLA,
I giganti in Vico,
in questo «Bollettino» XXTV-XXV (1994-1995), pp. 49-78.
Mazzola, dopo avere difeso Vico dalle accuse mossegli dal Finetti nella
Difesa dell’autorità del­
la Sacra Scrittura contro G. Vico,
ricostruisce, alla luce delle principali fasi dello sviluppo del
pensiero vichiano, la concezione dell’origine dei giganti. Partendo dall’analisi del
Diritto uni­
versale,
opera in cui la nascita dei giganti appare legata all'«abbandono della vera religione e
delle città abitate dai
piicredenti»,
Mazzola coglie nei giganti della
Scienza nuova
del 1725 «un
elemento essenziale e non eliminabile deU’origine dell’umanità la cui natura sarà conosciuta
attraverso la ricerca delle cause della loro sformata grandezza [...]. Le cause morali sono, dun­
que, cause sociali, culturali. L’abbandono delle città, luogo del vivere associato, che è per Vi­
co sinonimo di civiltà contrapposta alla barbarie della vita solitaria, cambia radicalmente an­
che l’aspetto fisico degli uomini». Infine «nell’ultima redazione della
Scienza nuova,
rotto il
legame con le
antiquitates sacrae,
le Scritture diventano piuttosto una sorta di modello, una
‘storia ideale eterna’ dell’umanità primitiva 1...]. Lo sviluppo e il maturarsi filosofico della
speculazione trasforma inesorabilmente anche l’approccio ai giganti e solo nell’opera matura
è inequivocabilmente sostenuto che
tutti
gli uomini, con l’esclusione dei soli Ebrei, si siano
trasformati in giganti» (ivi, pp. 61, 63-64). Un ulteriore approfondimento del tema vichiano
dei giganti
è
condotto da L.
B
o sch etto
,
Vico e i ‘figliuoli di Dio’. Ricerche sui giganti nel
Di­
ritto universale
e nella
Scienza nuova Prima, in questo «Bollettino» XXIV-XXV (1994-1995),
pp. 79-96. Boschetto mette bene in evidenza l’originalità di Vico nell’interpretazione delle
fonti bibliche e nel delineare la distinzione tra storia sacra e storia profana.
36 II primo elemento di concettualizzazione che caratterizzò l’interpretazione del Nuovo
Mondo nella cultura europea è costituito dalla stessa origine degli abitanti dell’America.
Un’accurata analisi delle diverse posizioni che i maggiori esponenti della cultura europea as­
sunsero nei confronti di tale controverso argomento
è
presente nel saggio di
G . G
liozzi
,
Ada­
mo e il Nuovo Mondo. lui nascita dell’antropologia come ideologia coloniale: dalle genealogie
bibliche alle teorie razziali,
Firenze, 1977.
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