SCIENZA E SOCIETÀ NEL TARDO ILLUMINISMO MERIDIONALE
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faceva da contraltare l’indubbio vantaggio per i contadini costretti a ce
dere il letame necessario per ottenere in salnitro artificiale. Il successo
del nuovo impianto avrebbe costituito un indubbio incremento alle cas
se dello stato e alle popolazioni pugliesi; tuttavia, la produzione si rivelò
da subito notevolmente al di sotto delle attese e vani si rivelarono i ten
tativi di risollevarne le sorti19.1 ripetuti cambiamenti di amministratori
e tecnici non riuscirono a rendere quantomeno competitivo il prodotto
così ottenuto rispetto a quello delle nitrerie artificiali. I deludenti risul
tati, a fronte d ’ingenti investimenti e costi, finirono per alimentare un cli
ma di sospetti e di scambi d ’accuse tra amministratori, tecnici, mae
stranze. Lo stesso Fortis, chiamato da Acton nel 1787 a dirigere perso
nalmente la nitreria con l’incarico di Regio Mineralogista, nella
Memo
ria storico-fisica del nitro minerale
addebitava tutte le responsabilità agli
intrighi degli appaltatori delle salnitriere artificiali, i quali erano persino
riusciti a tirare dalla loro parte alcuni «professori di scienze positive». Il
tardivo impegno diretto del Fortis per tentare di «redimere l’affare» at
traverso opportuni provvedimenti, non ultimo quello di portare con sé
«persona, abile, fedele e consueta nella professione», solo in parte si giu
stifica con lo scarso sostegno economico ricevuto fino a quel momento
dalla corte. L’assunzione diretta di responsabilità avrebbe comportato
non pochi rischi dei quali lo scienziato veneto era pienamente consape
vole, infatti,
se a caso di perita, e documentata ed assoggettata al giudizio unanime di
persone di sicura fama nelle materie chimiche e mineralogiche, o di celebri
Corpi Scientifici, a’quali la Corte potrà facilmente rivolgersi per mezzo de’-
suoi Ministri in Paesi esteri, risultasse ch’io avessi preso errore, o ingannato
il Sovrano, resterò non solo disonorato dinanzi al resto d’Europa, ma ri-
nunzierò poi anche spontaneamente, come indegno di percepirlo in avveni
re, all’assegnamento de’600 ducati20.
Il
sabotaggio, l’imperizia tecnica delle maestranze, i contrasti interni
alla dirigenza, l’ostilità di parte del mondo scientifico napoletano, la di
sorganizzazione, la corruzione di sicuro contribuirono alla chiusura del
lo stabilimento. Ma ancora più grave ci appare la costante sottovaluta
zione da parte di Fortis e dei suoi alleati deH’importanza della tecnica
nella convalida o la falsificazione delle teorie geologiche-mineralogiche;
un disinteresse che procrastinava l’incontro tra sapere scientifico e co
noscenze empiriche pure auspicato con forza dai riformatori. Per i loro
19 Ivi, pp. 59-97.
20 Ivi, p. 88.