PIETRO PIOVANI E IL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
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La Sua idea — si legge in una lettera del febbraio 1977 —per l’amplia
mento e arricchimento della
Bibliografia vichiana
mi pare ottima. Ma, na
turalmente, non dovrebbe trattarsi di un ‘rifacimento’ della Bibi.
CROCE-
NICOLINI,
che
è
opera a sé stante, un corpo autonomo, egregiamente rap
presentativo di un lavoro ispirato a determinati criteri e—per i pieni e per
i vuoti —ammirevole nella sua singolare irripetibilità e irriformabilità. Si
potrebbero pubblicare dei
CONTRIBUTI ALLA BIBLIOGRAFIA VICHIANA.
In
due modi: a) intensificando, per ora, le notizie sul tema nel
BOLL.,
con
estensione a raggio, più o meno programmata; b) preparando un Quader
no ad hoc degli
SV
grazie a una serie di ricerche coordinate da Lei e pre
sentate da una Prefazione di
GARIN.
Ci sarebbe il materiale, ci sarebbe il
personale?
NE PARLI CON CALMA COL GARIN,
ringraziandolo a nome mio,
poi mi dica32.
Sia pure cronologicamente distanti l’una dall’altra, le lettere testimo
niano gli uomini e le idee che, in un breve periodo di tempo, Piovani era
riuscito a stimolare e ad aggregare idealmente al suo progetto di svec
chiamento e, insieme, di nuovo radicamento degli studi storici
hu
mus
culturale dell’Italia di metà Novecento. Dai contributi di Costa e di
Torrini - quest’ultimo impegnato a fornire, nel «Bollettino», un’inedita
documentazione su Leonardo da Capua e Tommaso Cornelio, nonché
sulla disputa per la «macerazione dei lini» e gli allievi «previchiani» di
Galileo33- siamo introdotti nell’ambito del vichismo italiano di Sei-Set
tecento, assai significativamente frequentato dalla rivista. Tuttavia, l’o
pera di opportuno ridimensionamento della
solitud in e
vichiana è stata
avviata e sviluppata sempre con cautela critica, per non cadere nell'er
rore opposto a quello denunciato, ossia nella completa identificazione
tra la filosofia moderna del Sei-Settecento e la
Scienza nuova.
Lo scopo
è stato, infatti, di misurare le differenze, di disciplinare atteggiamenti in
terpretativi poco criticamente controllati, riportandoli a proporzioni sto
rico-filologiche adeguate. La necessità critica di correggere l'interpreta
zione tradizionale, sottolineando gli stretti legami che uniscono il filo
sofo napoletano al suo tempo, non ha fornito il pretesto per suggestivi,
ma forzati avvicinamenti, introdotti per convincere a « ‘estrarre’ le idee
32
Pietro Piovani a Maurizio Torrini,
Napoli, 17 febbraio 1977, lettera in copia, ora in Ar
chivio della «Fondazione Pietro Piovani per gli Studi Vichiani», cartella 7/f. (c. lr-v), c. Ir.
33 M.
T
o rrini
,
Uno scritto sconosciuto di Leonardo da Capua in difesa d ell’arte chimica,
in
questo «Bollettino» IV (1974), pp. 126-139; Id.,
Un dialogo attribuito a Tommaso Cornelio,
ivi, VII (1977), pp. 150-152; lD.,Un
episodio della disputa tra «antichi» e «moderni»: la disputa
sulla macerazione d ei lini,
ivi, V (1975), pp. 56-70; Id.,
Antonio Nardi: un allievo di Galileo
«previchiano»?,
ivi, IX (1979), pp. 129-133.