Eroi ed età eroiche attorno a Vico,
a cura di E. Nuzzo, Roma, Edizioni di Sto
ria e Letteratura, 2004, pp. 419.
A questo volume che pubblica gli Atti del Convegno internazionale di stu
di, svoltosi tra Fisciano, Vatolla e Raito (dal 24 al 27 maggio 1999), il nostro
«Bollettino» ha dedicato, nel 2005 (voi. XXXV, pp. 253 sgg.), un folto gruppo
di segnalazioni che danno analiticamente conto dei singoli contributi. Perciò,
in questa sede, sarebbe inopportuno offrire al lettore informato una nuova sin
tesi di tutti i temi e i problemi discussi. Più utile è tentare una ricognizione cri
tica dell’iniziativa scientifica e illuminare - anche a costo di semplificazioni e di
qualche omissione - alcune strategie interpretative. Occorre, innanzitutto, rife
rire che l’opera è parte di un progetto di ricerca più ampio che, ideato da stu
diosi italiani e francesi (rappresentati rispettivamente da Enrico Nuzzo e Yves
Charles Zarka), ha coinvolto altri ricercatori e istituzioni europee interessate al
problema Vico e a questioni di antropologia, storia e politica nei diversi itine
rari culturali dell’età moderna. Se a future pubblicazioni toccherà promuovere
analisi di percorsi pratico-politici e linguistico-narrativi nella riflessione d’inte
resse vichiano, a questa raccolta è stato affidato il compito di delineare un pro
filo generale, ma non generico, della figura
eroica
, in relazione a questioni di teo
ria e di storiografia filosoficamoderna notevolmente complesse, certo finoramai
oggetto di studi specifici. A prevalere non è stata, però, un’esclusiva esigenza di
ricostruzione storica quanto un vero e proprio «ripensamento radicale non sol
tanto dei ‘tempi’ (e insieme dei soggetti) dell’eroico, ma [...] del ‘tempo dell’e
roico’». È quanto osserva Enrico Nuzzo nell’ampia
Introduzione
al volume (p.
IX), documentando, con densità di suggerimenti metodologici e di innovative
proposte interpretative, i preminenti interessi dell’indagine estesa «attorno aVi
co», all’esame, cioè, di linee teoriche e dei relativi autori diacronicamente rivolti
al filosofo napoletano o convergenti in una prevalente analisi sincronica della
cultura napoletana ed europea di Sei-Settecento. In proposito ancora Nuzzo, in
sede di presentazione, sottolinea i contributi offerti a due estesi campi di stu
dio, corrispondenti, anche materialmente, alla distribuzione dei testi in due di
stinte «sezioni» di lavoro (naturalmente intrecciate e intersecate): quella sullo
«statuto dell’eroico in momenti determinati della sua complessa storia e quella
precipuamente addentrata nella decifrazione di tratti specifici della meditazio
ne e della scrittura vichiane» (p. XI). Liberata dalla tradizionale disposizione in
ordine alfabetico degli «Atti di un Convegno», questa strutturazione riflette as
sai bene, secondo me, il senso di una sollecitazione critica del «nuovo corso»
degli studi vichiani, promosso da Pietro Piovani nella seconda metà del Nove
cento: non finalizzare tutte le ricerche sei-settecentesche a Vico, senza per que
sto dimenticare l’importante funzione assolta dalla sua filosofia, quale luogo di-