PIETRO PIOVANI E IL «BOLLETTINO DEL CEN TRO DI STUDI VICHIANI»
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Se la lettura neoidealistica dell’«isolato» Vico ne aveva reciso le radi­
ci anche dalla cultura italiana, il «nuovo corso» degli studi ha avvertito
l’urgente bisogno di avviare ricerche di «storia locale». Così, la filosofia
italiana vichiana e post-vichiana in Toscana, in Lombardia e in Veneto è
diventata, nei primi numeri del «Bollettino», un punto di riferimento pri­
vilegiato nei contributi di Nicola Badaloni su Migliarotto Maccioni, In­
nocenzo Ansaldi e Francesco Maria Leoni38come negli interventi di Ga­
rin a proposito di edizioni in Toscana e dell’opera di Pietro Siciliani, il
«predicatore» di Vico nel secondo Ottocento39. Direttamente alla scuo­
la gariniana sono da riferire l’intensa attività e collaborazione al «Bollet­
tino» di Paola Zambelli, impegnata, sin dal 1968, nello studio dell’am­
biente veneto di Giacomo Steliini e, insieme, vocata a condurre gravose
indagini archivistiche e storico-filosofiche sul vichismo di area genove-
siana, confluite nella grande monografia del 197240. E quanto ha docu­
mentato, nel primo numero della rivista, la ricostruita personalità di Pa­
squale Magli tra
Vico, la scolastica e l ’illum inism o,
utile a mostrare come
un’interpretazione ‘ortodossa’ del
verum -factum
e del mondo primitivo
risultasse più comprensibile dal punto di vista della cultura dei Lumi che
da quello della tradizione e che, pertanto, almeno come «ipotesi di la­
voro», il «Vico genovesizzato» potrebbe essere considerato l’«interpre-
tazione più viva e più ricca di sviluppi per molti degli spunti complessi
e talvolta ambigui della
Scienza nuova»Ay.
Proprio i saggi della Zambelli
concentrati, tra il 1973 e il 1977, sulla stagione post-investigante degli
anni di Vico con notevoli saggi sul medico Francesco Serao e il Cappel­
lano Maggiore Celestino Galiani42, hanno aperto la strada, nel «Bolletti­
no», agli studi sui principali protagonisti della cultura politica e filosofi­
ca del Settecento. Penso ai contributi di Agostino Lauro e Giuseppe Ga­
lasso sul giurisdizionalismo pre-giannoniano43; alle innovative ricerche
38
N.
B
adaloni
,
M igliarono Maccioni e Vico,
in questo «B o llettin o » III
(1973), pp. 169-
172;
I
d
.,
Ansaldi, Spinoza e Vico,
ivi,
pp. 173-176;
I
d
.,
Francesco Maria Leoni,
ivi,
p. 177.
59 E.
G
arin
,
P rogetti di edizioni vichiane e fortuna di Vico in Toscana,
ivi, VI (1976), pp.
182-184.
40 P.
Z
am belli
,
Un episodio della fortuna settecentesca di Vico: Giacomo Steliini,
in
Omag­
gio a Vico,
cit., pp. 417-482;
ID.,
La formazione filosofica di Antonio G enovesi,
Napoli, 1972:
si veda la recensione di E.
GARIN,
in questo «Bollettino» III (1973), pp. 241-244.
41 P.
Z
am belli
,
Tra Vico, la scolastica e l'illuminismo: Pasquale Magli,
ivi, I (1971), pp. 51-
52. Il tema è stato sottolineato da V. VERRÀ,
Il bollettino d el Centro di studi vichiani,
in «Bol­
lettino della Società Filosofica Italiana» LXXVIII (1972), p. 57.
42 P.
ZAMBELLI,
Un epigono degli Investiganti am ico e «supplente» d el Vico: il m edico Fran­
cesco Serao
, in questo «Bollettino» III (1973), pp. 132-146, e Id.,
Prime iniziative di un Cap­
pellano Maggiore. Una lettera inedita d i Celestino Galiani
, ivi, VII (1977), pp. 113-121.
43 A.
L
auro
,
Vico, Nicolò Capasso e Vincenzo D’ippolito,
ivi, II (1972), pp. 65-69;
G . G
a
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