RECENSIONI
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nella parabola del Settecento religioso italiano. L’azione di papa Lambertini, cui
Rosa ha dedicato studi innovativi, a partire dalla
voce
redatta per il
Dizionario
Biografico degli italiani
e più volte risistemata, è oggetto del contributo di Ma­
rina Caffiero che, anticipando alcuni temi di un successivo e fortunato volume
(Battesimiforzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi,
Ro­
ma, 2004), sottolinea la durezza delle sue posizioni verso gli ebrei, e in partico­
lare dei decreti relativi alle conversioni e ai battesimi forzati. L’A. sottolinea la
novità costituita dall’affermazione assoluta dell’argomento del
favor fidei,
che
convalidava le conversioni degli infanti anche se operate contro la volontà dei
genitori, e ne individua un precedente in un parere, finora sconosciuto, redat­
to nel 1716 dallo stesso Lambertini in qualità di consultore del Sant’Uffizio. Ne
emergono «uno zelo e una politica di proselitismo inaspettati nel pontefice più
esaltato dalla storiografia otto-novecentesca, laica e cattolica, per le doti di equi­
librata apertura mentale, di mediazione politica con gli Stati e di tolleranza ‘il­
luminata’» (p. 381), che contribuiscono non poco a collocare nel pieno XVIII
secolo i fondamenti della «svolta antiebraica che segnerà indelebilmente l’Ot-
tocento e il Novecento» (p. 389).
Negli ultimi anni gli interessi di Mario Rosa per la storia religiosa del Sette­
cento hanno visto sempre più affiancarsi al tema delle istanze di rinnovamento
e dei tentativi di riforma ecclesiastica, l’altro, complementare e contrapposto,
del contemporaneo sviluppo di nuove forme di devozione ispirate a quella «re­
ligione del cuore» che non a caso figura assieme alla «politica della Ragione»
nel sottotitolo della sua più recente raccolta di saggi sull’argomento.
Fra i temi di conflitto che contrapposero fautori e avversari
deWAufklarung
cattolica un posto distinto è occupato dal culto del sacro Cuore. Daniele Me-
nozzi, autore di un recente volume sull’argomento, ripercorre qui gli sviluppi
della vera e propria «battaglia delle immagini» svoltasi nel secondo Settecento
a proposito del rilievo e dell’autonomia da attribuire alle rappresentazioni ico­
nografiche del cuore di Gesù. Le istanze volte a purgare queste ultime degli ec­
cessivi riferimenti materiali e sensibili accompagnano per tutto l’Ottocento il
grande rilievo prestato dalla Chiesa, nell’ambito della sua strategia di riconqui­
sta della società, alle visioni di Margherita Maria Alacocque, e sembrerebbero
trovare un avvallo in anni più recenti nell’opera della mistica polacca Faustina
Kowalska e nella sua canonizzazione da parte di Govanni Paolo II.
La tensione fra i due orientamenti divergenti, tesi a privilegiare una devo­
zione intima e pacata o, rispettivamente, a enfatizzare gli aspetti emotivi e gli
elementi sensibili caratteristici della pietà barocca, contraddistingue anche la vi­
cenda dei Pii operai, la Congregazione missionaria fondata da Carlo Carafa nel
1602, di cui Stefania Nanni ricostruisce le vicende fra la seconda metà del XVII
secolo e gli anni Settanta del XVIII. Se negli anni Ottanta del Seicento, domi­
nati dalla figura di Antonio Torres, il prevalere della prima tendenza aveva con­
dotto la Congregazione fino all’accusa di quietismo, le
Pandette
del 1778, di cui
l’A. esamina in particolare le indicazioni relative alle processioni notturne con
cui si aprivano le missioni, mostrano come l’esasperazione dei conflitti abbia
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