PIETRO PIOVANI E IL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
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la ricostruzione della storia del vichismo, nel «Bollettino», si ampliava,
considerando come momento rappresentativo del nuovo corso di studi
il tema delle relazioni tra
vich ism o
e
Illum inismo
nella cultura italiana tra
Settecento e Ottocento che con Romagnosi e Cuoco, Lomonaco e Man
zoni, Salfi e Jannelli, aveva accolto, approfondendola, l’ispirazione anti
metafisica e sperimentale del pensiero
id éo logiqu e
(Cabanis, Degéran-
do) in un progetto di fondazione antropologica di
scien ce d e l ’homm e.
Non è possibile, in questa sede, esaminare i singoli studi promossi e pub
blicati nella prima serie del «Bollettino». Accanto alle ricerche su Tom
maseo e Spaventa, su Gans e Passerini47basti segnalare il notevole lavo
ro di esplorazione di testi e carteggi inediti. E il caso, ad esempio, di Ga
briele Pepe e del suo proselitismo vichiano a Firenze, ricostruito da Tes
sitore, l ’allievo diretto del Piovani, introdotto, sin dal tempo della sua
dissertazione di laurea, allo studio del vichismo di Cuoco e di
Vico tra
du e storicism i
48. In un saggio del 1978 veniva efficacemente discussa la
nuova documentazione offerta dagli studi di Pasquale Alberto De Lisio
(1976) e Giuseppe Antonio Arena (1977), per rilevare l ’influsso della le
zione illuministica del cugino Vincenzo Cuoco, assai presente nella me
ditazione del Pepe, sulla fortuna della
Scienza nuova
nella Germania di
Herder e Niebuhr. Al ripensamento, poi, della
discoverta d e l v ero Om e
ro
si riferiva il riconosciuto ed esaltato legame tra la storia letteraria e
quella di interesse civile che induceva il «patriota» meridionale a riba
dire il gusto tutto vichiano per una storia unitaria dell’uomo, mai incli
ne alle false certezze dell’astratta metafisica né alle interpretazioni «fan
tastiche» della
Provvidenza,
introdotte dalle letture cattoliche49. Con no
vità di tesi e di documentazione gli studi di Tessitore hanno impostato
la ricerca sul vichismo giuridico-politico nella cultura meridionale (da
Genovesi a Pagano, da Cuoco a Nicolini, da Capitelli a Manna, da Blan
ch a Savarese, da Mancini a Pisanelli) in cui l’influenza della
Scienza nuo
va
è colta nell’assimilata, condivisa esigenza di non scindere la
scienza
del diritto dalla
filo so fia
(genovesiana) «tutta cose», di non prescindere
dalla cuochiana conoscenza della storia che è
scienza
della «cognizione
de’ fatti». L’originale proposta di lettura sta nella sintesi tra eredità set
47 C fr.
M.
CATAUDELLA,
Sugli scritti vichiani di N. Tommaseo
, in questo «Bollettino» II
(1972), pp. 77-81; A.
S
av
'ORELLI,
Unframm ento inedito di Bertrando Spaventa su VicoeDarwin,
ivi, IV (1974), pp. 171-175; E.
G
arin
,
Vico, GanseG.B. Passerini,
ivi, V (1975), pp. 128-129.
48 F.
TESSITORE,
L
o
storicism o di Vincenzo Cuoco,
Napoli, 1965, in partic. pp. 85-126;
Id .,
Vico tra du e storicismi,
in «Clio» IV (1968)3-4,pp. 301-317 (anche in «Il Pensiero» XIII, 1968,
3, pp. 211-227), poi in
Id .,
Dimensioni dello storicismo,
Napoli, 1971, pp. 9-31.
49 Id.,
Sul vichism o di Gabriele Pepe,
in questo «Bollettino» VIII (1978), pp. 112-115.