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RECENSIONI
che di alcuni tra i più importanti studiosi di Vico, ovvero Paolo Cristofolini, An
drea Battistini e GiuseppeMazzotta. Nel secondo contributo
[Vicomùvei: aCri-
stofolini-féle és a Battistini-féle kiadàsok
(«Le opere di Vico: l’edizione di Cri
stofolini e di Battistini»), pp. 543-551], redatto insieme a Norbert Màtyus, si ri
percorre, invece, attraverso un’indagine filologica, la storia e il rapporto tra le
tre redazioni della
Scienza nuova.
Ciò che in sintesi si è cercato di mettere in lu
ce è la convinzione che, per poter studiare in area ungherese in modo ap
profondito e comparativo il processo compositivo, e quindi la genesi redazio
nale della
Scienza nuova
, una delle soluzioni da adottare potrebbe essere quel
la di pubblicare insieme le tre redazioni dell’opera (p. 551).
Anche il secondo fascicolo del 2006 della rivista filosofica «Vilàgossàg» è de
dicato in buona parte al pensiero di Vico
[Vico-Tanulmdnyok
(«Studi su Vico»),
pp. 33-110]. Anche in questo caso i contributi sono preceduti da una breve no
ta redazionale a cura di Kelemen [
Vico kòrei
(« l‘cerchi’ di Vico»), pp. 33-34],
cui segue il contributo di Andrea Battistini
[Vico, az európai irò és gondolkodó
(«Vico, lo scrittore e il pensatore europeo»), pp. 35-49] che riproduce il primo
capitolo del saggio
Vico tra antichi e moderni
(Bologna, 2004). La rivista ospita,
nelle pagine che seguono, i contributi di Giuseppe D’Acunto
[A topika Vicónàl
mint az ‘aporetikus’ gondolkodàs módszere
(«La topica vichiana come metodo
del ragionamento ‘aporetico’»), pp. 51-65], Attila Fàj
[Vico minta
metabazis
fi-
lozófusa
(«Vico filosofo della metabasi»), pp. 67-85], Michele Sita
[Vicótól
Vicóig- a tòrténelemfogalmànak vàltozasa Vicótól napjainking
(«Da Vico a Vico:
le trasformazioni del concetto di storia da Vico ai giorni nostri»), pp. 87-95], e
Marton Kaposi
[Vico
tòrténelemfilozófiàja («La storia della filosofia di Vico»),
pp. 97-112],
Come per la precedente rivista presa in esame, si preferisce offrire un più
dettagliato resoconto dei saggi redatti dagli studiosi ungheresi.
Attila Fàj (
Vicofilosofo della metabasi
, pp. 67-85) presenta un quadro sinte
tico della funzione della
metabasi
nelle argomentazioni vichiane. In senso ge
nerico - ricorda l’A. - una
metabasi
, secondo Aristotele e secondo i princìpi del
la retorica classica, è il passaggio da un argomento ad un altro nell’ambito di un
medesimo discorso. E noto, prosegue FA., quanto le indagini etimologiche di
Vico siano arbitrarie, il che può portare a considerare che molte delle argo
mentazioni etimologiche della
Scienza nuova
sono da considerare come delle
metabasi in
senso costruttivo (pp. 68-69). In seguito lo studioso ungherese ana
lizza nei dettagli le forme e l’applicazione della
metabasi
entro l’esegesi vichia
na, nella quale - rileva Fàj - la scoperta scientifica deve essere induttiva (deve
cioè offrire solo delle conoscenze verosimili), di carattere inventivo, combinata
con la topica, e deve anche contenere, per quanto riguarda il suo termine me
dio, un passaggio che risulta dalla
metabasi
(pp. 73-74). Fàj rileva, nelle pagine
conclusive, che Vico aveva una teoria della scienza piuttosto complessa, e riba
disce che la
metabasi
costituiva un elemento centrale, in senso positivo, delle ar
gomentazioni vichiane (pp. 77-84).