AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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spazio all’elemento volontaristico nella valuta­
zione di un crimine, l’A. considera come, fino
all’ Illuminismo, l’arbitrio e gli interessi reli­
giosi, politici o personali abbiano prevalso sul­
la norma giuridica. 11concetto di imputabilità
nel suo uso giuridico-penale diventa infatti ele­
mento centrale a partire da quel principio
nul­
lum crimen sine lege
che avrà un peso signifi­
cativo nella crisi dei regimiassolutistici. Al cen­
tro di questo passaggio vi sono due aspetti da
porre in relazione: l’individualità volente e le­
siva dell’altrui diritto, e l’esplicita indicazione
della legge violata. In particolare, Cacciatore si
sofferma su alcune figure di riferimento nella
elaborazione di questi temi in Italia, sia in area
settentrionale e lombarda (Beccaria e i Verri),
sia in quella meridionale (Filangieri e Pagano),
considerando complessivamente che «sono i
presupposti illuministici (ma anche quelli,
spesso connessi, delFutilitarismo e del con­
trattualismo) che determinano, da un lato, la
finalità sociale della pena e, dall’altro, la cer­
tezza e la generalità delle procedure del siste­
ma giudiziario, ispirate al massimo della preci­
sione e della pubblicità» (p. 25). Ancor prima,
va sottolineato il ruolo di Vico nella «indivi­
duazione delle forme della possibile relazione
tra giusnaturalismo e diritto positivo»
(ibid.)
a
partire dal ruolo fondamentale e fondante del­
la metafisica. In particolare, la posizione di Vi­
co sul tema dell’imputazione lo fa rientrare pie­
namente «in una moderna visione del diritto
penale, ispirata ai principi del contrattuali­
smo» (p. 27). L’attenzione di Vico si volge al
terna della volontarietà e dunque della consa­
pevolezza come elemento essenziale per la de­
finizione della pena, a sua volta intesa come
una ‘utilità illuminata e diretta dalla naturai ra­
gione’. Vico, nota l’A., inserisce le sue osserva­
zioni «all’interno di un complessivo discorso
filosofico che riguarda i grandi temi gnoseolo­
gici, etici, politico-giuridici derivanti dal rap­
porto tra vero e certo, tra filosofia e
auctoritas»,
mentre «colui che, invece, diede carattere si­
stematico alla legislazione, fino a definirne i ca­
ratteri di vera e propria scienza, fu Gaetano Fi­
langieri» (p. 28). In Filangieri si coglie marca­
tamente l’appartenenza al secolo dei Lumi e a
una visione moderna del diritto penale. In par­
ticolare, è «l’elemento di universalità e certez­
za insito nella legge a costituire, per Filangieri,
lungo una linea che avrà il suo esito nel libera­
lismo democratico ottocentesco, il principio
della libertà politica» (p. 30); infatti, «si fa con­
vinto sostenitore dell’assoluta pubblicità del­
l’accusa e della necessità di distinguere tra una
magistratura inquisitoria e una magistratura
accusatoria» (p. 31), in modo da minare i resi­
dui di un sistema inquisitorio di stampo feu­
dale e concentrare l’attenzione del codice pe­
nale sulla prevenzione prima che della puni­
zione. Su questa linea si pone l’opera di Fran­
cesco Mario Pagano; anche per questi, infatti,
«il principio di libertà trova il suo concreto li­
vello di effettuale applicazione nella certezza
del giudizio, nella regolarità e universalità di
una procedura che ponga un deciso freno al­
l’arbitrio del potere e alla discrezionalità del
giudice» (p. 34). L’attenzione di Pagano al te­
ma della libertà in relazione all’imputabilità, il
suo convinto impegno garantista sarà amara­
mente ripagato con la condanna a morte al­
l’indomani della caduta della repubblica na­
poletana.
[A. S.]
14.
CACCIATORE
Giuseppe,
Vico: narra­
zione storica e narrazionefantastica,
in
Ratio
e susperstitio. Studi in onore di Graziella Fe­
derici Vescovili,
a cura di G. Marchetti, O. Ri-
gnani, V. Sorge, Lovanio, Louvain-La-Neu-
ve, 2003, pp. 483-505.
Il saggio ripropone il testo pubblicato
nel volume
II sapere poetico e gli universali
fantastici: La presenza di Vico nella riflessio­
nefilosofica contemporanea,
a cura di G. Cac­
ciatore
et alii,
Napoli, Alfredo Guida, 1004,
pp. 117-139.
15.
CERCHIAI
Geri,
Ledizione critica del­
la
Scienza nuova
del 17'30. Filosofia efilolo­
gia,
in «Rivista di Storia della Filosofia» LX
(2005) 4, pp. 711-717.
16.
CHABOT
Jacques,
Giambattista Vico,
ou la raison dumythe,
Aix-en-Provence, Edi-
sud («Les Écritures du Sud»), 2005, pp. 254.
Il libro di Jacques Chabot, professore
emerito all’università di Aix-en-Provence, si
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