PIETRO PIOVANI E IL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
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mento internazionale al pensiero di Vico»82, informava sulla preparazio­
ne di un secondo convegno internazionale dedicato a
Giambattista Vi­
co ’s S cien ce ofH umanity.
La relativa «notizia» del Piovani era acuta nel­
lo spiegare che il nuovo simposio nasceva come sviluppo del primo, «so­
prattutto grazie all’accoglienza ricevuta dal suo predecessore e all’inte­
resse a Vico da esso suscitato». «I suoi fini - egli aggiungeva - sono [ ...]
alquanto diversi», giacché se il primo «mirò a presentare [...] un pano­
rama quanto più vasto possibile [ ...] , per destare o ravvivare l’interesse
al pensatore napoletano», il secondo intendeva «affrontare il pensiero
vichiano più intensivamente dal suo interno»83.
Ma la condivisibile propensione a un’indagine che, liberata dai vin­
coli delle esegesi tradizionali, ha riproposto la questione della colloca­
zione storica della filosofia di Vico non ha oscurato il disagio teorico e
storiografico della scuola napoletana verso quegli studi che, meno preoc­
cupati di indagini e verifiche filologiche o di analisi storiche, hanno guar­
dato anche allo «sviluppo di nuove idee e di nuove prospettive nello spi­
rito del suo pensiero» che non è quello di un
precu rsore,
ma di un
p io ­
n iere
con il quale «ci si deve continuamente confrontare, in quanto de­
tentore di una visione originale». E quanto si legge
n ell’Introduzione
agli
Atti del Convegno del 1976 su
Vico and Contemporary Thought
che, a
differenza delle precedenti iniziative, ha accolto solo testi di studiosi di
area angloamericana, esperti nei settori più diversi delle scienze umane,
dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia alla psichiatria, dall’antro­
pologia all’estetica, dalla storia alla linguistica84. In tutti gli interventi è
stato determinante l’impegno a identificare nella filosofia di Vico il ri­
medio alle tendenze scientistiche e logicistiche della cultura anglo-ame­
ricana di metà Novecento e, insieme, una fonte da privilegiare per in­
crementare quell’esigenza di unificazione e interdisciplinarietà del sape­
re espressa dal Tagliacozzo nella ben nota metafora organicistica del
Tree
o f K n ow led ge
85. Ben altra è apparsa a Piovani l ’
attualità
di Vico da pro­
porre in termini sempre ben definiti e molto limitati, «senza affrontare
il grande tema della contemporanea attualità e inattualità di ogni classi­
co», ma riconoscendo, innanzitutto, nella
Scienza nuova
la fondazione di
un «radicale mutamento d’indirizzo del pensare», di «più ampie forme
82 Cfr.
P. PIOVANI,
Il Centro di Studi Vichiani,
cit., p. 7 e G.
BARTOLOMEI,
Le accoglienze
al primo «International Symposium» su Vico,
in questo «Bollettino» III (1975), pp. 202-211.
83 [P. P
iovani
], in «N o tiz iario », ivi, p. 258.
84Cfr. G.
TAGLIACOZZO,
Introductory Remarks,
in
Vico and contemporary Thought,
in «So­
cial Research» XLIII (1976) 3, pp. 391, 397.
85 Cfr.
supra,
nota 81.
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