PIETRO PIOVANI E IL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICI IIANI»
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pa si sono rivolte le prime «aperture» del «Bollettino» alla cultura an
glosassone. Nella prima serie la rivista potè contare sulla sua collabora
zione fin dal 1971, quando, in una lettera a Piovani, lo studioso inglese
si dichiarava disponibile a far pubblicare in italiano il suo noto saggio
del 1971 su
Vico’s S cien ce
e a segnalare la più recente letteratura inglese,
presentando, nella stessa lettera al Piovani e in un’altra del maggio 1973
le «molto superficial[i]» monografie di Manson su
The Theory o/Know-
led g e
(1969) e di Vaughan su
The Politicai Philosophy o f Giambattista Vi
co
(1972)88. Nel «Bollettino» le pagine de
La scienza d i Vico -
approfon
dite nella ben nota monografia del 1975 (recensita, nel 1976, da Ales
sandro Giuliani)89 - si sono proposte come rinnovato studio critico del
capolavoro di Vico, lontano dalla tesi tradizionale (crociana) di una biz
zarra e confusa compresenza in esso di storia filosofica e sociologia em
pirica. E stata, invece, rivalutata la definizione vichiana di «conoscenza
storica» per il suo significato di vera e propria impresa «epistemologi
ca», fondata su principi di «senso comune» e di «causalità storica»; il tut
to finalizzato alla costruzione di una rigorosa scienza dello sviluppo del
la «natura umana» esposta al modello moderno della verificabilità scien
tifica sempre socialmente connotata e, perciò, definitivamente allonta
nata dalle tradizionali letture di tenore metafisico. Da qui, allora, la si
gnificativa distanza di Pompa dalle tendenze epistemologiche ‘attualiz
zanti’ di area anglo-americana, sia pure in fedeltà alla scelta di presenta
re un’introduzione «analitica» alla
Scienza nuova.
Proprio su quest’ulti
mo aspetto interveniva la recensione di Piovani alla traduzione italiana
della monografia del 1975, in cui venivano formulate esplicite riserve sul
lo scopo dell’opera di proporsi come un «incontro senza mediatori», de-
storicizzando, così, il pensiero di Vico che, come «ogni classico vive nel
la storia delle letture che lo hanno interpretato»90. E, questa, una delle
originali indicazioni metodologiche del lettore-recensore, destinata a
reggere la sua straordinaria capacità di studiare ‘in proprio’ la storio
grafia vichiana internazionale, anche quella anglosassone. Lo documen
tano le acute osservazioni sulla nota interpretazione di Isaiah Berlin, di
scussa con finezza d ’analisi sia nel consenso che nel dissenso. Se convinta
88
Leon Pompa a Pietro Piovani,
Edinburgh, 26 settembre 1971 (c. lr-v), c. Ir; ivi, 21 mag
gio 1973, c. 1, ora in Archivio della «Fondazione Pietro Piovani per gli Studi Vichiani», car
telle 7/h
Pompa
e 6/f. Degli scritti di Manson e di Vaughan si vedano le rispettive recensioni
di G. Costa (in questo «Bollettino» I, 1971, p. 64) e L. Pompa (ivi, IV, 1974, pp. 179-182).
89 L.
P
ompa
, La scienza di Vico,
ivi, II (1972), pp. 13-51. Di A. Giuliani
è
la recensione a
L.
P
om pa
,
A Study o f thè «New Science»
(Cambridge, 1975), ivi, VI (1976), pp. 208-210.
90 P. PIOVANI,
recensione a L.
P
ompa
,
Giambattista Vico. Studio sulla Scienza nuova
(tr. e
intr. a cura di V. Mathieu, Roma, 1977), ivi, V ili (1978), p. 144.