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VANNA GESSA KUROTSCHKA
1.
Vico non dedica molte pagine della
Scienza nuova
del ’44 alla mo­
rale poetica1. Con quelle che Vico ha chiamato le
pratiche
le cose non van­
no meglio. Nella
Scienza nuova
del 1725 alle
pratiche
è
dedicato il breve
libro IV dell’opera2, mentre le pagine dedicate alla
pratica,
aggiunte al­
l ’edizione del 17303, vengono, notoriamente, eliminate nell’edizione del­
la
Scienza nuova
1744, senza che Vico senta il bisogno di giustificare filo­
soficamente tale scelta che
è
parsa, invece, degna di nota a interpreti di
Vico come Fisch, Pons, Nuzzo e, da ultimo, Cacciatore4. Tenendo conto
del limitato materiale testuale su cui ragionare, a cui ho fatto riferimento,
il compito di riflettere sulla concezione della filosofia pratica di Vico sem­
bra agevolmente risolvibile. Le cose però non stanno esattamente in que­
sto modo. Se ciò che Vico ha filosoficamente da dirci intorno alla pratica
fosse contenuto nelle pagine che Vico dedica alla
morale poetica
e alle
pra­
tiche,
le novità della teoria di Vico non sarebbero tanto rilevanti quanto
al filosofo, invece, sembravano. In quelle pagine, come giustamente han­
no notato Nuzzo e Cacciatore, Vico si occupa infatti delle modalità di ac­
quisizione di quelle che Aristotele aveva chiamato le virtù etiche; Vico tra­
sporta, dunque, dentro la
Scienza nuova
uno spezzone di aristotelismo e
lo fa sapendo bene che il nuovo della
Scienza nuova
, il nuovo che Vico
crede di aver scoperto e della cui paternità va orgoglioso, non
è
coagula­
to in tale teoria5. Dove cercare allora la rivoluzionaria scoperta scientifi­
ca riguardo alla morale contenuta nella
Scienza nuova
?
Intorno a tale questione fra gli anni Sessanta e Settanta del secolo ap­
pena trascorso si
è
sviluppato un acceso dibattito che al suo centro ave-
IL SAPERE, LA NORMA, LA POESIA. SU VICO E ARISTOTELE
1 Si veda: G.
Vico,
Principi di Scienza nuova d ’intorno alla comune natura delle nazio-
ni(1744),
in
Giambattista Vico Opere,
a cura di A. Battistini, Milano, 1990, pp. 411-971, in
partic. pp. 643-654.
2 Si veda: Id.,
Principi di Scienza nuova (1925),
in
Opere
, cit.
Appendice,
pp. 975-1222, in
part. pp. 1167-1171.
3 Si veda: Id.,
La Scienza nuova 1730,
a cura di P. Cristofolini con la collaborazione di M.
Sanna, Napoli, 2004, in part. pp. 511-514.
4 Si veda: M.H.
FlSCH,
Vico’s Pratica,
in
Giambattista Vico’s Science o f Humanity,
a cura
d i
G. Tagliacozzo e D. Ph. Vcrene, Baltimore-London, 1976, pp. 423-430; A.
P
ons
,
Pruden-
ce and Providence: The Pratica della Scienza nuova and thè Problem o f Theory and Practice in
Vico,
in
Giambattista Vico’s Science o f Humanity,
cit., pp. 431 -448; E.
NUZZO,
Vico e 1‘Aristo­
tele pratico,
in questo «Bollettino» XIV-XV (1984-1985), pp. 63-129; G.
CACCIATORE,
Filo­
sofia «civile» e filosofia «.pratica» in Vico,
in
Lafilosofia pratica tra metafisica e antropologia nel­
l ’età di Wolffe Vico,
a cura di G. Cacciatore, V. Gessa Kurotschka, H. Poser e M. Sanna, Na­
poli, 1999, pp. 25-44.
P iù
in generale sulla filosofia pratica e politica di Vico si vedano anche
i capitoli quinto e sesto in G.
CACCIATORE,
Metaphysik, Poesie und Geschichte,
Berlin, 2002.
1...,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69 71,72,73,74,75,76,77,78,79,80,...272