IL SAPERE, LA NORMA, LA POESIA
75
Nel luogo della
fisica poetica
appena sopra citato Vico non fornisce
ulteriori chiarimenti sul significato del carattere
pratico
da lui attribuito
al
sapere poetico
ma ci mette a disposizione una preziosa indicazione. La
dimostrazione
del fatto che il
sapere p oetico
abbia un carattere eminen­
temente creativo e pratico, dice Vico, la si può trovare nel terzo libro del­
la
Scienza nuova,
libro intitolato «Della discoverta del vero Omero». La
tesi interpretativa che Vico sostiene nel libro dedicato ad Omero è stata
molto apprezzata in ambito letterario. La poesia omerica, così Vico, non
è stata prodotta da un unico poeta; Omero è un
universale fantastico
, il
coagulo dell’immaginazione popolare dalla cui creatività è nato il mon­
do umano e la forma dell’umano nella costituzione ontologica da noi co­
nosciuta. Non è però sul carattere popolare della poesia omerica che Vi­
co desidera attrarre la nostra attenzione nella
fisica poetica
19. Ciò che di
filosoficamente rilevante il terzo libro della
Scienza nuova
deve
dimo­
strare
è che i
ritruovati
necessari alla vita sono stati scoperti prima del­
l’avvento di quella forma di filosofia che ci fa accedere al
sapere riposto.
E stata, cioè, per Vico la filosofia
pratica
e
creativa
, quella filosofia che ci
mette in grado di accedere ad una forma di sapere che Vico dice
p oeti­
ca,
a scoprire tutto ciò che è necessario alla vita. La poesia del «vero»
Omero, prodotta da una
fantasia
che è insieme
memoria,
è vero sapere,
conoscenza ordinata dall
'ingegno,
delle
gesta
che hanno generato la
fo r ­
ma umana20.
In Omero, nel suo dire creativo, è contenuto per Vico il
mo­
dello
di una modalità del sapere che è ad un tempo anche
produzione
del­
la verità e della norma. Il compito filosofico che il terzo libro della
Scien­
za nuova
deve assolvere è, dunque, quello di ripensare
sinteticamente
i
caratteri più propri della teoria che Vico ha
analiticamente
esposto nel
secondo libro della sua opera. Attraverso
la discoverta d el vero Omero,
attraverso l ’interpretazione del significato filosofico della poesia omeri-
19 Sulla novità storiografica della interpretazione vichiana di Omero si veda: A.
PAGLIA­
RO,
Omero e la poesia popolare in G.B. Vico,
in
I
d
.,
Altri saggi di critica semantica,
Messina-Fi-
renze, 1961, pp. 447-474. Ciò che interessa Pagliaro è il contributo di Vico al costituirsi del
concetto di poesia popolare.
20 «Or tutte queste cose e ragionate da noi e narrate da altri d’intorno ad Omero e i di lui
poemi [...] ci trascinano ad affermare che tale sia adivenuto di Omero appunto quale della
guerra troiana, che, quantunque ella dia una famosa epoca de’ tempi alla storia, pur i critici
più avveduti giudicano che quella non mai siesi stata fatta nel mondo. E certamente, se, co­
me della guerra troiana, così di Omero non fussero certi grandi vestigi rimasti, quanti sono i
di lui poemi, a tante difficoltà si direbbe che Omero fusse stato un poeta d’idea, il quale non
fu particolar uomo in natura. Ma tali e tante difficoltà, e insiememente i poemi di lui perve­
nutici, sembrano farci cotal forza d’affermarlo per metà: che quest’Omero sia egli stato un’i­
dea ovvero un carattere eroico d’uomini greci, in quanto essi narravano, cantando, le loro sto­
rie». (
Sn44,
p. 841).
1...,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74 76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,...272