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VANNA GESSA KUROTSCHKA
3.
Per individuare il particolare carattere del contenuto sapienziale e
insieme normativo della poesia omerica Vico, dunque, si ricollega posi­
tivamente ad Aristotele e per prima cosa alla
Poetica27.
Aristotele nella
Poetica
dice che le bugie poetiche si seppero unicamen­
te ritrovare da Omero, perché i di lui
caratteripoetici,
che in una sublime ac­
concezza sono incomparabili, [...] furono
generifantastici,
quali sopra si so­
no nella
Metafisica poetica
diffiniti, a’ quali i popoli greci attaccarono tutti i
particolari diversi appartenenti a ciascun d’essi generi28.
Mentre per Platone fra poesia e filosofia esisteva
un ’antica inimicizia
,
per Aristotele fra poesia e filosofia esiste, invece, vicinanza, o meglio, con­
genericità. Alla poesia non è negato da Aristotele un valore sapienziale. Il
piacere che sia il poeta sia chi fruisce la poesia traggono dall’opera poe­
tica è direttamente legato per Aristotele proprio al suo valore cognitivo29:
Il principio è per così dire l’anima della tragedia, è la trama; al secondo
posto vengono i caratteri [...]. Al terzo posto viene il pensiero (dianoia), cioè
la capacità di dire le cose giuste e appropriate, come nei discorsi dei politi­
ci e degli oratori. Il carattere è ciò che rivela la scelta - sono dunque senza
carattere quei discorsi dove manca l’oggetto delle scelte, in positivo o in ne­
gativo, del parlante -, mentre il pensiero è ciò con cui si argomenta che qual­
cosa è o non è, o si dimostra qualche idea generale30.
La poesia non è, dunque, per Aristotele antifilosofica e si serve piut­
tosto del
pensiero
per argomentare le scelte coerentemente con il carat­
tere del personaggio che le compie e per dimostrare idee generali su cui
la trama verte. La poesia per Aristotele ci permette, dunque, di accede­
re a conoscenze rilevanti, è filosofica. Il tipo di sapere a cui la poesia ci
permette di accedere non è però la
sophiai l .
La poesia ci fa accedere al
sapere tramite i nostri sentimenti e le nostre passioni. La poesia rappre­
sentando storie fantastiche con
verosimiglianza
e
necessità
suscita in noi
pietà
e
paura
per Aristotele. E proprio questa forma di sapere nel quale
è implicata la parte irrazionale dell’anima a caratterizzare la poesia e ad
essere per Aristotele in essa specificamente educativa. La poesia usa,
dunque, il
pensiero
ma lo fa in maniera molto particolare:
27 Si veda: V.
G
essa
KUROTSCHKA,
Introduzione
a
II sapere poetico e gli universali fanta­
stici. La presenza di Vico nella riflessione filosofica contemporanea,
cit., pp. 15-26.
28
Sn44,
capov. 809, p. 823.
29 Sulla
Poetica
si veda: P. L.
D
o n in i
,
La tragedia e la vita. Saggi sulla
Poetica
di Aristote­
le,
Alessandria, 2004.
30
Poetica,
1450 a 37- 1450 b 14.
31 Si veda: E.
B
erti
,
Tragedia e filosofia in Aristotele: l'Antigone, supra.
1...,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77 79,80,81,82,83,84,85,86,87,88,...272