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SARA FORTUNA
OSSERVAZIONI SULLA NOZIONE DI
ASPETTO
NELLA
SCIENZA NUOVA
DI G.B. VICO
Introduzione1.
Questo intervento si propone di attirare l’attenzione
sul ruolo che il termine «aspetto» assume nella
Scienza nuova
del 1744
di Giambattista Vico e sull’uso peculiare che il filosofo fa di questa no
zione connettendo, in una sintesi concettuale inedita ed esemplarmente
produttiva, le sue diverse accezioni.
Si tratta di un impiego filosofico che, da un lato, pone in primo p ia
no accezioni che descrivono dimensioni fondamentali della corporeità:
lo sguardo, ossia l’attività visiva, ma anche la fisionomia, la figura perce
pita, con il proprio inseparabile correlato espressivo e gli effetti che essi
producono. Dall’altro esso fa riferimento al prodotto di un’attività che
è insieme linguistica, immaginativa e percettiva e, attraverso questa mol
teplicità di sensi interrelati, contribuisce a dare forma alla riflessione se
mantica vichiana. In quest’ultima l’aspetto indica una particolare tecni
ca di produzione di significato nella percezione immaginativa della na
tura e del mondo dei primi uomini, in cui viene compresa sia la dimen
sione antropologicamente universale, che quella della variabilità storico
culturale.
L’elaborazione vichiana della nozione di aspetto non è solamente es
senziale nell’economia complessiva della riflessione sulla genesi e sul fun
zionamento del linguaggio della
Scienza nuova
- e merita dunque di es
sere considerata con maggiore attenzione di quanto non sia stato fatto
finora - ma costituisce anche una riflessione straordinariamente attuale.
All’interno della filosofia contemporanea è possibile individuare un ruo
lo analogo di questo concetto che descrive un’esperienza unicamente
umana, in cui si incrociano molteplici dimensioni: Wittgenstein, propo
ne, attraverso centinaia di osservazioni prevalentemente dedicate alla fi
losofia della psicologia, una trattazione sulla comprensione del signifi
cato a partire dalla percezione di aspetti e dall’analisi di una tipologia
amplissima di tali aspetti2. Percepire aspetti, non è, neppure in Witt-
1Ringrazio Vanna Gessa-Kurotschka, Giuseppe Cacciatore, Jùrgen Trabant, Lia Formi-
gari, Pina Totaro, Marco Veneziani, Grazia Basile, Paloma Brook ed Emilia Pagano per l’aiu
to e i tanti importanti suggerimenti. Solo mia è ovviamente la responsabilità per il risultato fi
nale del lavoro.
2 Oltre che nel XI capitolo della seconda parte della
Ricerche filosofiche
, Wittgenstein si
occupa di questi temi in modo sistematico nelle due raccolte di scritti
Osservazioni sulla filo
sofia della psicologia
e
Ultimi scritti. Filosofia della psicologia,
riferimenti sparsi alla nozione
di aspetto sono presenti in tutti i suoi scritti posteriori al
Tractatus logico-philosophicus.