EMILIO SERGIO
122
A. XXXIX. 7. 48
Elementa philosophica De cive / Auctore Thom. Hobbes Malme-
sburiensi
/ Amsterodami, Apud Henr. et Viduam Th. Boom, 1696 (ex libris:
Biblioth.
Congregat. Oratorij / Neapoli
).
A. XXXIX. 7. 48 bis
Elementa philosophica De cive / Auctore Thom. Hobbes Mal-
mesburiensi
/ Amsterodami, Apud Henr. et Viduam Th. Boom, 1696.
A. XXXII. 5. 57
Thomae Hobbes / Angli / Malmesburiensis philosophi / Vita
(ex li-
bris:
Antony a Wood. Author / Biblioth: Oratorij / Congregati: Neapoli
) / Carolopoli,
Apud Eleutherium Anglicum, sub signo Veritatis, 1682.
La presenza di tali opere nella biblioteca di Valletta permette di ri-
prendere in considerazione una
vexata quaestio
: se Vico abbia avuto o
no conoscenza diretta del pensiero di Hobbes. La presenza del
De
cive
, ad esempio, potrebbe suggerire agli studiosi che il riferimento vi-
chiano, nella prima edizione della
Scienza nuova
(1725), al «
Cittadino
»
di «
Obbes
», contenga anche l’implicito richiamo al
titolo
di un’opera
che Vico aveva non solo conosciuto per via indiretta, ma anche
visto
, e
forse
sfogliato
, nella ‘librarìa’ di Valletta.
Laonde non meno i semplicioni di Grozio che i destituti di Pufendor-
fio devono convenire coi licenziosi violenti di Tommaso Obbes, sopra i
quali egli addottrina il suo cittadino a sconoscere la giustizia, e seguire
l’utilità
con la forza
22
.
Del resto, ad avvicinare Vico a Hobbes sono i suoi stessi interessi,
filosofici, storici e giuridico-politici, che vanno maturando fino agli an-
ni che precedono l’edizione del
De uno
(1720), e poi della
Scienza nuo-
va prima
(1725). In questi interessi spiccano i nomi di due fonti che so-
no in qualche modo imparentate a Hobbes: Ugo Grozio e Samuel
Pufendorf
23
.
22
G. V
ICO
,
Scienza nuova
1725, in I
D
.,
Opere filosofiche
, a cura di P. Cristofolini,
Firenze, 1971, p. 176. Lo stesso Nicolini, nel suo
L’erramento ferino e le origini della
civiltà
(in F. N
ICOLINI
,
La religiosità di Giambattista Vico
, Bari, 1949, p. 72, nota 8),
non esitò a leggere in questo passo un’«allusione al titolo del
De cive
hobbesiano».
Nell’opera vichiana non è questa l’unica occasione in cui Vico menzionava il
De Cive
:
già nel
Proloquium
al
De Universi Juris
(Neapoli, Felix Musca, 1720, p. 9), Vico citava
espressamente l’opera, insieme al
Principe
di Machiavelli, al
Tractatus theologico-politi-
cus
di Spinoza e al
Dictionnaire
di Bayle.
23
Grozio, com’è noto, è
fonte comune
di Hobbes, di Vico e di molti altri intel-
lettuali napoletani. Cfr. G. F
ASSÒ
,
Vico e Grozio
, Napoli, 1971; F. P
IRO
,
I presupposti
teologici del giusnaturalismo moderno nella percezione di Vico
, in questo «Bollettino»