HOBBESANAPOLI(1661-1744)
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Se si volesse perseguire l’ipotesi dell’eventuale trasmissione,
via
Shaftesbury, di contenuti e di notizie hobbesiane, si dovrebbe suppor-
re che fosse una scontata curiosità dei «virtuosi» napoletani quella di
conoscere il contenuto dei saggi morali di Shaftesbury, già editi nelle
Characteristicks
(1711)
31
. Ora, nei saggi di Shaftesbury la polemica an-
tihobbesiana occupava un posto centrale. E non solo: della cosiddetta
«reazione antihobbesiana» sollevata in Gran Bretagna dalla seconda
metà del XVII secolo
32
, Shaftesbury era stato tra i pochi autori che si
erano sforzati di restituire una immagine più equilibrata e ‘benevola’ di
Hobbes, equiparando la sua filosofia ad una forma ‘mista’ di «ateismo
e teismo»
33
. Non sappiamo con certezza se Hobbes sia stato uno degli
argomenti di conversazione fra Vico e Shaftesbury, né se i due filosofi
abbiano avuto reali momenti di dialogo; ma certo è che l’atteggiamen-
to moderato del viaggiatore inglese permetteva di aggiungerlo alla
schiera di coloro che nella Napoli di Vico si erano sforzati di precisare
che le posizioni di Hobbes non potevano essere confuse con quelle di
un comune ‘ateo’ o di un ‘empio’.
6. Memorabilia
di Hobbes (1710-1730)
. Ma una traccia più eloquente
della ricezione vichiana di Hobbes risale agli anni 1729 e 1730, coinci-
frontespizio del
Leviathan
a Vico: è impensabile che Shaftesbury, malato e quasi al ter-
mine dei suoi giorni, decidesse di portare con sé un’opera su cui aveva già abbondan-
temente sentenziato nella prima edizione delle
Characteristicks
(1711). È probabile,
invece, che Shaftesbury abbia fornito eventuali suggerimenti sulla
Dipintura
sulla base
del ricordo dell’allegoria del
Leviathan
.
31
«È possibile che nel circolo di Valletta fosse già pervenuta o si sapesse qualcosa
della prima edizione delle
Characteristicks
, che è del 1711, e che si conoscesse alcuno
dei giudizi che dei saggi dello Shaftesbury avevano dati i giornali letterari di Europa,
qui evidentemente cercati e letti» (B. C
ROCE
,
op. cit.
, p. 284). La cautela crociana non è
infondata: nel fondo Valletta non v’è traccia dell’edizione 1711 delle
Characteristicks
,
né dell’edizione successiva del 1713. Sull’importanza delle fonti orali e indirette, cui lo
stesso Croce fa riferimento, cfr. E. G
ARIN
,
Postilla vichiana
, in I
D
.,
Dal Rinascimento
all’Illuminismo
, cit., pp. 219-230.
32
Cfr. S.I. M
INTZ
,
The Hunting of Leviathan. The Seventeenth-Century Reaction to
the Materialism and Moral philosophy of Thomas Hobbes
, Cambridge, 1962.
33
A. S
HAFTESBURY
,
Inquiry concerning Virtue and Merit
(1711), I/
I
/2, in
Character-
isticks of Men, Manners, Opinions, Times
, a cura di P. Ayres, Oxford, 1999, vol. I, pp.
194-195; tr. it. in I
D
,
Saggi morali
, a cura di P. Casini, Roma-Bari, 1962, p. 101, nota 2.
Cfr. E. S
ERGIO
,
Shaftesbury e Hobbes
, in «Rivista di Filosofia» XCVI (2005), pp. 405-
426; F. C
RISPINI
,
Virtù e pietà: Shaftesbury
e Vico
, in I
D
.,
L’opinione del bene. A. Shaftes-
bury tra ispirazioni antiche e ragione moderna
, Napoli, 1994, pp. 155-159.